Amarone della Valpolicella 33 - Asolo-Prosecco30 - Bagnoli Friularo o Friularo di Bagnoli - 40 Bardolino Superiore - 24 Colli di Conegliano 8 - Colli Euganei Fior d’Arancio o Fior d’Arancio Colli Euganei 35 - Conegliano Valdobbiadene-Prosecco o Conegliano-Prosecco o Valdobbiadene Prosecco - 18 Lison 36 - Montello Rosso o Montello 39 - Piave Malanotte o Malanotte del Piave 37 - Recioto della Valpolicella 34 Recioto di Gambellara 29 - Recioto di Soave 1 - Soave Superiore 25.
Amarone, Recioto, Soave, Prosecco: solamente
alcuni nomi di vini famosi in tutto il mondo e che nascono dalla stessa regione
dell'Italia settentrionale, fra le principali produttrici di vino del paese.
Il Veneto è una delle principali regioni d'Italia in termini di produzione
quantitativa e qualitativa d'uva, i vini che si producono in questa regione sono famosi in
tutto il mondo. Amarone, Recioto, Soave, Prosecco, Valpolicella e Bardolino,
sono solamente alcuni nomi di vini conosciuti in tutto il mondo e che nella
maggioranza dei casi identificano non solo il vino del Veneto ma anche quello
Italiano. La caratteristica più interessante del Veneto è certamente
rappresentata dal fatto che il successo dei suoi vini è largamente determinato
dalle tante uve autoctone che si coltivano nella regione, sia bianche, sia
rosse. Garganega, Trebbiano di Soave e Prosecco sono fra le principali uve con
cui si producono vini bianchi; Corvina, Rondinella, Molinara e Raboso sono
quelle principalmente utilizzate nella produzione dei vini rossi. L'enologia
Veneta dispone di un ampio patrimonio ampelografico e diversità territoriali
tali da consentire una produzione di vini con diverse qualità, da vini leggeri
e piacevoli fino a quelli più robusti e impegnativi, come l'Amarone.
La storia del vino in Veneto esattamente come in qualunque altra
regione d'Italia inizia in epoche remotissime, molto prima dei tempi dei
Greci a cui si riconosce generalmente l'introduzione della vite in Italia come ampiamente dimostrato da importanti scoperte archeologiche. Si ritiene che
la vite fosse presente allo stato selvatico in Veneto già a partire da molti
secoli prima di Cristo e l'uva era utilizzata dalle popolazioni di quei tempi
come alimento. Si dovrà attendere fino al VII secolo AC per trovare le prime
testimonianze della produzione enologica in Veneto per opera delle popolazioni
Etrusco-Retiche, fra queste gli Arusnati. Le prime importanti
citazioni scritte sui vini di questa zona risalgono all'epoca dei Romani,
quando i vini della Retia furono decantati per la loro
qualità. Il celebre vino Retico - prodotto con uva Retica - fu lodato da
importanti autori del passato come Columella, Celso Aulo Cornelio, Marziale, Strabone,
Svetonio, Plinio il Vecchio e, in particolare, Virgilio che riteneva questo
vino secondo solamente al celebre Falerno.
Un altro importante vino particolarmente famoso dopo la caduta
dell'impero Romano era l'Acinatico, un vino dolce che può essere
considerato il vero antenato del Recioto di Soave, Recioto di Gambellara e
Recioto della Valpolicella. Si trattava di un vino dolce prodotto con uve fatte
appassire in graticci e successivamente vinificate. L'Acinatico fu talmente
apprezzato che Flavius Magnus Aurelio Senator, meglio conosciuto come
Cassiodoro e ministro del re Ostrogoto Teodorico, lasciò una sua testimonianza
scritta in cui descrisse le qualità di questo vino e il suo più alto
apprezzamento. Nonostante le popolazioni barbare che invasero queste terre
apprezzassero questi vini, furono anche responsabili della devastazione di gran
parte dei vigneti. Fu solo nel 643 che i vigneti del Veneto furono per la prima
volta e per legge protetti con uno speciale editto. Il re Longobardo Rotari emise
infatti un editto che stabiliva delle pene a chiunque provocasse danni ai
vigneti o fosse ritenuto responsabile di furti d'uva.
Provvedimenti simili furono promulgati anche più tardi, la
coltivazione della vite fu ampiamente incentivata e la sua diffusione fu tale
che si estese addirittura all'interno delle mura cittadine. Durante il
medioevo, lo sviluppo della vitivinicoltura Veneta fu determinato dalla potenza
commerciale di Venezia, che non solo consentì l'esportazione dei vini Veneti in
altri paesi, ma anche l'introduzione di vini stranieri, in particolare quelli
prodotti in Grecia e a Cipro. I commercianti Veneziani oltre all'importazione
del vino introdussero anche nuove specie di viti, favorendone la diffusione
nei territori vicini, come nel caso della Malvasia che da Venezia si diffuse
nel Friuli Venezia Giulia e nella Dalmazia. Anche i famosi vetrai di Murano
contribuirono alla diffusione del vino e del suo migliore apprezzamento. Le
raffinate bottiglie e i bicchieri di vetro di Murano si diffusero rapidamente
nelle tavole dei nobili sostituendo progressivamente i contenitori di ceramica,
argento e peltro. I nuovi contenitori di vetro furono subito associati ai vini
di qualità e ben presto arrivarono in forme più semplici e meno pregiate nelle
tavole della gente comune di tutta Europa.
Con il decadimento della potenza commerciale di Venezia nell'area del
Mediterraneo e in particolare nelle terre d'oriente verso la metà del 1500 l'importazione dei vini Greci diminuì drasticamente offrendo una possibilità di
sviluppo ai vini locali. Fu proprio in questo periodo che iniziò la fama dei
vini della zona di Treviso, di Vicenza e, chiaramente, quelli del territorio
della Valpolicella. Durante il XVI secolo il destino del vino Veneto fu
caratterizzato da periodi alterni di grande diffusione così come di
decadimento, in particolare a causa delle devastazioni provocate dalle guerre e
dall'epidemie di peste. Nel 1709 si registrò un'incredibile stagione fredda che a causa delle gelate distrusse la maggioranza dei vigneti, un evento che
sconvolse radicalmente la viticoltura Veneta. In seguito a questo catastrofico
evento la viticoltura veneta fu approssimativa e la produzione dei vini seguì
la stessa sorte. Fu solo nel 1800 che si tentò di fare rinascere
l'enologia veneta attraverso lo studio delle caratteristiche del territorio e
delle varietà che meglio si adattavano: un primo passo concreto verso la
rinascita di qualità.
Nonostante questi nuovi buoni propositi, altre temibili catastrofi
erano in agguato, non solo in Veneto, ma in tutta Europa. Nella metà del 1800,
con la diffusione dell'oidio, iniziò un'altra epoca buia per la viticoltura,
seguito poi dalla peronospora e infine dalla fillossera. Questi infausti eventi
non condizionarono comunque l'impulso della rinascita dell'enologia veneta che
aveva oramai iniziato il suo cammino. Nel 1876 fu fondata la celebre Scuola di
Enologia di Conegliano e nel 1923 la Stazione Sperimentale di Viticoltura ed
Enologia. Grazie agli studi e l'impegno di questi due importanti istituti, fu
possibile rilanciare concretamente l'enologia veneta verso la sfida del 1900 e
che favorì inoltre l'introduzione nella regione di vitigni internazionali, un
evento che non influì comunque sulla diffusione delle varietà locali. Dopo il
1950 - in veneto come in altre regioni d'Italia iniziò la ripresa
dell'enologia e si cominciò a comprendere l'importanza strategica della
qualità: un processo che si è concretamente sviluppato negli anni 1990 e che
ancora oggi non mostra segni di cedimento.
I vini prodotti in Veneto sono classificati in accordo al sistema di
qualità in vigore in Italia. Il livello più alto di questo sistema è
identificato come DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) il
quale prevede un'ulteriore classificazione di qualità nel caso in cui si indichi
la sottozona di produzione. I livelli seguenti sono DOC (Denominazione di
Origine Controllata), IGT (Indicazione Geografica Tipica) e Vino da
Tavola.
Le attuali DOCG del Veneto sono:● Amarone della
Valpolicella ● Bagnoli Friularo o Friularo Bagnoli ● Bardolino
Superiore ● Colli Asolani - Prosecco o Asolo ● Colli di Conegliano ●
Colli Euganei Fior d'Arancio ● Conegliano Valdobbiadene
Prosecco ● Lison ● Montello Rosso o Montello ● Piave
Malanotte o Malanotte del Piave ● Recioto della Valpolicella ● Recioto
di Gambellara ● Recioto di Soave ● Soave Superiore.
Le attuali DOC del Veneto sono:● Arcole ● Bagnoli
di Sopra o Bagnoli ● Bardolino ● Bianco di Custoza o Custoza ●
Breganze ● Colli Berici ● Colli Euganei ● Corti Benedettine del
Padovano ● Gambellara ● Garda
● Lessini Durello o Durello Lessini ●
Lison-Pramaggiore ● Lugana ● Merlara ● Montello - Colli Asolani ● Monti Lessini o Lessini ● Piave o Vini del Piave ● Prosecco ●
Riviera del Brenta ● San Martino della Battaglia ● Soave ● Valdadige Terradeiforti ● Valpolicella ● Valpolicella
Ripasso ● Venezia ● Vicenza ● Vigneti della Serenissima.
Valpolicella, Amarone e Recioto
I vini rossi più celebri del Veneto sono prodotti nella Valpolicella (o
Valpantena) e fra questi il più rappresentativo è certamente l'Amarone. Questo
vino - ricco, complesso e potente - è generalmente prodotto con le uve Corvina,
Rondinella e Molinara. L'Amarone è prodotto con uve appassite - esattamente
come il Recioto - che dopo la
vinificazione consentono di ottenere un vino
potente e concentrato. Mentre l'Amarone è un vino secco, il Recioto contiene
una certa quantità di zuccheri residui che ne determinano la dolcezza.
L'Amarone può considerarsi un vino derivato dal Recioto, spesso definito nella
Valpolicella come un
Recioto scapà - cioè scappato - vale a
dire un Recioto fatto fermentare per troppo tempo. Famosa è anche la tecnica
del
ripasso utilizzata per rendere più robusti e corposi i
Valpolicella rossi. Questa tecnica consiste nel versare - cioè
ripassare -
un vino rosso nelle vinacce del Recioto o dell'Amarone, conferendo quindi al
vino una maggiore quantità di aromi e struttura e - nel caso di vinacce di
Recioto - anche una certa dolcezza. I vini rossi della Valpolicella sono
principalmente prodotti con le stesse uve utilizzate per l'Amarone e il
Recioto.
Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene
La zona di Conegliano, e in particolare Valdobbiadene, è famosa nel
mondo per la produzione di spumanti prodotti con uva Prosecco.
Sino al 2009 era comunemente denominato "prosecco". Con
l'istituzione della DOCG Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene e della DOCG
Asolo, che necessita di una particolare tutela, è stato adottato in via
ufficiale il sinonimo "glera" in modo da non confondere fra loro
vitigno e vino. In questo modo, inoltre, è venuta meno l'eventualità di
definire un vino "prosecco" solo in base alle uve che lo compongono.
Gli spumanti di questa zona sono prodotti con il sistema Charmat - o
metodo
 |
Vigne a Voldobbiadene |
Martinotti - piuttosto adatto per l'esaltazione delle qualità aromatiche
dell'uva Prosecco. Di particolare pregio è il Prosecco Superiore di Cartizze
che prende il nome dall'omonima località nei pressi di San Pietro in Barbozza,
nel comune di Valdobbiadene. Il territorio del Prosecco Superiore di Cartizze
si estende per circa cento ettari e da cui si producono oltre un milione di
bottiglie. Il Prosecco - oltre a essere disponibile nelle versioni spumante e
con diversi gradi di dolcezza - è prodotto anche nelle versioni frizzante
e tranquillo, cioè vinificato secondo le consuete pratiche
enologiche in modo da ottenere un vino fermo e secco.
Soave e Recioto di Soave
I vini bianchi più celebri del Veneto sono certamente quelli prodotti nella
zona di Soave, vicino Verona, in cui si trova la massima espressione di due
celebri uve bianche della regione: Garganega e Trebbiano di Soave. La zona
classica di produzione comprende due soli comuni - Soave e Monteforte d'Alpone
- e da qui provengono i migliori vini bianchi di questa DOC. Questa zona di
produzione prevede inoltre una denominazione di origine controllata e garantita
(DOCG) riservata esclusivamente al

Soave Superiore. Oltre ai vini da tavola
secchi, la denominazione Soave prevede anche la produzione di spumanti, sia
metodo classico sia Charmat. Il primo vino - e quindi anche la prima area
vinicola - a cui è stata riconosciuta la prima DOCG del Veneto è il Recioto di
Soave. Questo vino è prodotto con uve appassite per circa sei mesi -
principalmente Garganega - e quindi vinificate. Il risultato è un interessante
vino dolce in cui è possibile riconoscere piacevoli aromi di albicocca secca,
agrumi e miele, un vino suadente e perfetto con la pasticceria secca ma anche
apprezzato da solo come vino da meditazione.
Colli Euganei, Breganze e Torcolato
Una delle zone vinicole più interessanti della provincia di Padova è
certamente quella dei Colli Euganei. In questa zona si producono interessanti
vini - bianchi, rossi e spumanti - tuttavia il più interessante è il Fior
d'Arancio (Docg), in particolare la versione passito, prodotto con uva Moscato
Giallo. In questa zona si produce inoltre un altro vino interessante - il
Serprino - da uve Prosecco e di cui la versione più tipica è quella frizzante.
I vini rossi dei Colli Euganei sono generalmente prodotti con le uve
internazionali Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, oltre a Raboso e
Barbera. Nella produzione dei vini bianchi si impiegano generalmente Tocai Italico,
Pinot Bianco, Moscato, Garganega, Riesling, Sauvignon Blanc e Pinello. L'area
vinicola di

Breganze - in provincia di Vicenza - propone una pregevole
produzione di vini bianchi e rossi e - in particolare - l'eccellente e celebre
Torcolato. Anche in questa zona si coltivano varietà di uve internazionali -
con le quali si producono sia vini bianchi, sia vini rossi - tuttavia la
varietà più caratteristica dell'area è il Vespaiolo. Con questa varietà di uva
si producono interessanti vini bianchi secchi, tuttavia la sua migliore
espressione si ottiene dopo un adeguato appassimento e da cui si produce il
celebre Torcolato, uno stupendo vino dolce apprezzato in tutto il mondo.
Altre Zone di Produzione
Molte delle aree a denominazione di origine controllata del Veneto
hanno reso celebre l'enologia della regione e dell'Italia nel mondo. Fra queste
si trova certamente

Bardolino, i cui vini sono generalmente prodotti con le
stesse uve dell'Amarone, tuttavia con minore struttura e carattere. In questa
zona è inoltre prodotto il Bardolino Superiore (Docg). Un altro celebre vino
bianco del Veneto è il Bianco di Custoza - di cui è ammessa anche la
produzione nelle versioni spumante e passito - prodotto con uve Trebbiano
Toscano, Garganega,Friulano,(fino al 2007 denominato tocai) Cortese, Riesling
Italico, Pinot Bianco, Chardonnay e Malvasia Toscana. Di particolare interesse
è la produzione dell'area di Gambellara e in particolare il Recioto di
Gambellara (Docg) prodotto con uva Garganega - oltre al più raro Vin Santo. Il
Veneto condivide tre aree vinicole DOC con la regione Lombardia e nelle quali
si producono interessanti vini: Lugana, San Martino della Battaglia e Garda.
Una particolare menzione spetta al Raboso - protagonista dell'area vinicola del
Piave - un'uva ricca di tannini e di acidi da cui si producono interessanti e
robusti vini rossi.