Il dossier è stato esaminato dalla Commissione
nazionale e il parere è stato favorevole: la candidatura delle colline di
Conegliano e Valdobbiadene ora andrà a Parigi, dove a fine luglio verrà emesso
il verdetto. Ministro Martina: «Rafforzamento a livello mondiale di una delle
produzioni vinicole italiane più apprezzate»
La Commissione nazionale italiana per l’Unesco ha
esaminato il dossier che era stato firmato mercoledì 25 gennaio dal Ministro Maurizio
Martina e, all’unanimità, ha espresso il suo parere favorevole. Ora la
candidatura vola a Parigi dove a fine luglio verrà emesso il verdetto definitivo.
L’area candidata, tra Valdobbiadene e Conegliano, racchiude la zona di
produzione del Prosecco Docg.
«Con questa candidatura - ha commentato il Ministro Maurizio Martina - vogliamo affermare il grande valore culturale e
ambientale che la nostra agricoltura riveste in special modo in territori eccezionali come le colline di Conegliano e Valdobbiadene. Allo stesso tempo rafforziamo il posizionamento a livello di mondiale di una delle produzioni vitivinicole più pregiate e apprezzate del nostro Paese».
Nella zona si estendono circa 5mila ettari di vigneto su cui operano oltre 3mila agricoltori. 20 poli museali, numerosi itinerari di interesse a carattere storico ed enogastronomico, tra cui la prima strada del vino inaugurata nel 1966. Sono 79,2 milioni le bottiglie di vino certificato come Docg, corrispondente a 593.798 ettolitri,
prodotte nel 2014 in centinaia di unità produttive caratterizzate prevalentemente da piccole aziende agricole.
Senza dubbio la candidatura è stata sostenuta dall’aumento record del 25% delle vendite nel 2016 a livello mondiale (Dati Istat) dove il prosecco è il vino Made in Italy più esportato.
La candidatura del Prosecco apre un anno storico per il Made in Italy nell’Unesco che tra il 4 e l'8 dicembre 2017 a Seul, dove si tiene il comitato mondiale, esaminerà la candidatura per l'iscrizione dell'Arte dei Pizzaiuoli napoletani nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità Unesco a supporto del quale si sta completando la raccolta di 2 milioni di firme in tutto il mondo.
«Con questa candidatura - ha commentato il Ministro Maurizio Martina - vogliamo affermare il grande valore culturale e
ambientale che la nostra agricoltura riveste in special modo in territori eccezionali come le colline di Conegliano e Valdobbiadene. Allo stesso tempo rafforziamo il posizionamento a livello di mondiale di una delle produzioni vitivinicole più pregiate e apprezzate del nostro Paese».
Nella zona si estendono circa 5mila ettari di vigneto su cui operano oltre 3mila agricoltori. 20 poli museali, numerosi itinerari di interesse a carattere storico ed enogastronomico, tra cui la prima strada del vino inaugurata nel 1966. Sono 79,2 milioni le bottiglie di vino certificato come Docg, corrispondente a 593.798 ettolitri,
prodotte nel 2014 in centinaia di unità produttive caratterizzate prevalentemente da piccole aziende agricole.
Senza dubbio la candidatura è stata sostenuta dall’aumento record del 25% delle vendite nel 2016 a livello mondiale (Dati Istat) dove il prosecco è il vino Made in Italy più esportato.
La candidatura del Prosecco apre un anno storico per il Made in Italy nell’Unesco che tra il 4 e l'8 dicembre 2017 a Seul, dove si tiene il comitato mondiale, esaminerà la candidatura per l'iscrizione dell'Arte dei Pizzaiuoli napoletani nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità Unesco a supporto del quale si sta completando la raccolta di 2 milioni di firme in tutto il mondo.