Se si dovesse compilare una classifica dei vini più complessi da
produrre, quelli che richiedono sia la maestria di talentosi enologi, sia il
paziente Originario dell'Andalusia, il Jerez - o Sherry - è un vino
straordinario che in passato era considerato fra i migliori del mondo, un
capolavoro dell'arte enologica ancora oggi ricco di fascino. Lavoro del tempo e
l'insostituibile contributo della natura del luogo, uno dei primi posti
spetterebbe senza dubbio al Jerez. Nonostante sia estremamente difficile da
produrre, e capace di regalare emozioni come pochi altri, questo vino - noto
nei paesi di lingua Inglese come Sherry e in Francia come Xérès -
è oggi probabilmente fra i vini più sottostimati del mondo, una condizione
purtroppo condivisa anche con gli altri vini
fortificati. Eppure un calice di questo
straordinario vino, o meglio una copita, per usare un termine Spagnolo,
in onore alla terra madre di questo grande vino, offre sempre una piacevole
serie di emozioni e al naso dell'intenditore una straordinaria esperienza
olfattiva come in pochi altri vini si può incontrare. Tuttavia i fatti
raccontano una storia ben diversa e fra gli appassionati di vini sono ben pochi
coloro che cercano e apprezzano i vini fortificati, Jerez compreso. Il Jerez
prende il nome dall'omonima città Jerez de la Frontera che si trova in
Andalusia, a sud della Spagna nei pressi dello stretto di Gibilterra. Pare che
siano stati i Fenici ad introdurre la vite in Spagna e ai tempi dei Romani i
vini di questo paese erano già noti e apprezzati, come testimoniato dalle
citazioni di Plinio il Vecchio nella sua monumentale Naturalis Historia
e da Lucio Columella - nato a Cádiz, non lontano da Jerez - nella sua opera De
Re Rustica. Il vino di Jerez ha sempre goduto di un'elevata notorietà anche
al di fuori della Spagna e già nella metà del XIV si hanno notizie di ingenti
esportazioni, annotate nei registri con il termine di saca. Furono due
parole di origine Araba - saca e Xeris - a dare origine al
termine con cui questo vino è ancora noto in Inghilterra: Sherry. Pare
sia stato William Shakespeare a coniare il termine sherris sack - una
chiara anglicizzazione dei due termini Arabi - che ben presto divenne Sherry.
L'interesse degli Inglesi per questo vino è sempre stato elevato tanto che
molte famiglie si trasferirono in Spagna sia per iniziare fiorenti scambi
commerciali con la madre patria, sia per fondare essi stessi cantine di
produzione di Jerez, un evento che questo vino condivide con gli altri grandi
vini fortificati: Porto, Marsala e Madeira. Non furono solamente gli Inglesi ad
arrivare a Jerez de la Frontera e a occuparsi del commercio del vino locale,
anche Francesi, Scozzesi, Irlandesi e Olandesi fecero lo stesso. L'interesse di
questi commercianti contribuì enormemente alla diffusione e allo sviluppo del
Jerez e ancora oggi alcune delle più importanti cantine produttrici - dette bodegas
in Spagnolo - sono di proprietà delle famiglie Europee che si stabilirono in
questo luogo. L'area di Jerez de la Frontera è anche famosa per altri due
eccellenti prodotti: il brandy e l'aceto. La distillazione del vino a Jerez è
un'attività di duplice importanza, in quanto è fondamentale sia per la
produzione dell'eccellente brandy sia per la fortificazione del vino di Jerez.
L'aceto di Jerez è invece prodotto con il vino che durante le fasi della
produzione viene attaccato dai batteri acetici e pertanto non più utilizzabile.
L'aceto di Jerez è maturato con il sistema Solera y Criaderas, lo stesso
usato per il vino e per il brandy.
Jerez, Sherry, Xérès: Tre
Nomi, Un Vino:
Il
Jerez - Sherry o Xérès, com'è generalmente noto al di fuori della sua terra
d'origine - è stato il primo vino della Spagna al quale fu conferita la Denominación
de Origen - abbreviata in DO - la cui area è delimitata dai
territori dei comuni di Jerez de la Frontera, Sanlúcar de Barrameda e El Puerto
de Santa María. Il clima di quest'area è fortemente condizionato dall'influsso
dell'oceano Atlantico e dal corso dei fiumi Rio Guadalquivir e Rio Guadalete.
Le uve coltivate in quest'area e utilizzate per la produzione del Jerez sono
tre e precisamente:
Palomino: Il Palomino è un'uva a bacca bianca, con buccia sottile e grappoli di media grandezza,il più importante vitigno dello Sherry, è un'uva strana. Nello Jerez produce vini leggeri, chiari ed eleganti, ma coltivata da qualche altra parte dà, invece, dei vini di poco interesse, senza carattere. Il vino del Palomino ha una acidità bassa e si ossida molto facilmente ma, qui, nello Jerez, si forma sulla buccia un lievito molto particolare, il Saccharomyces beticus, l'agente del flor magico.
Pedro Ximénez: è un vitigno a bacca bianca più delicato del Palomino, molto meno coltivato, ed è usato, soprattutto, per i vini molto dolci o per la produzione di arrope, ma oggi si tende ad udare il Palomino anche per l'arrope.
Muscatel: altro vitigno a bacca bianca che sostanzialmente svolga la stessa funzione del vitigno Pedro Ximenez.
Palomino: Il Palomino è un'uva a bacca bianca, con buccia sottile e grappoli di media grandezza,il più importante vitigno dello Sherry, è un'uva strana. Nello Jerez produce vini leggeri, chiari ed eleganti, ma coltivata da qualche altra parte dà, invece, dei vini di poco interesse, senza carattere. Il vino del Palomino ha una acidità bassa e si ossida molto facilmente ma, qui, nello Jerez, si forma sulla buccia un lievito molto particolare, il Saccharomyces beticus, l'agente del flor magico.
Pedro Ximénez: è un vitigno a bacca bianca più delicato del Palomino, molto meno coltivato, ed è usato, soprattutto, per i vini molto dolci o per la produzione di arrope, ma oggi si tende ad udare il Palomino anche per l'arrope.
Muscatel: altro vitigno a bacca bianca che sostanzialmente svolga la stessa funzione del vitigno Pedro Ximenez.
Il
territorio: di Jerez in cui si coltiva la vite è
classificato in funzione della percentuale di carbonato di calcio presente nel
suolo, il tipico e apprezzato suolo composto di sedimenti di gesso, una
caratteristica che Jerez condivide con la Champagne. Le migliori uve per la
produzione di Jerez provengono dai vigneti il cui suolo è ricco di sedimenti di
gesso, altamente poroso e capace di trattenere acqua e aria, costringendo la
vite ad estendere le proprie radici in profondità. I tipi di suolo classificati
nella zona sono quattro e precisamente:
- Albariza - considerato come il migliore terreno e che conferisce al Jerez il suo tipico carattere. L'albariza è il tipo di terreno predominante dell'area di Jerez Superior, a nord di Jerez de la Frontera, e considerato il migliore suolo per la coltivazione della vite. La sua composizione può arrivare anche al 50% di gesso, ha un'ottima capacità di assorbire e trattenere acqua e aria. Questo tipo di suolo è facilmente riconoscibile per il suo colore chiaro, quasi bianco
- Albarizones - composto da circa il 25% di gesso, questo suolo è una miscela di albariza e argilla
- Barros - suolo prevalentemente composto di argilla e appena il 10% di gesso. Di colore marrone scuro, è piuttosto ricco di sostanze organiche, tuttavia le sue uve producono vini meno delicati
- Arenas - suolo di colore giallo-rossiccio a causa della presenza di ossidi di ferro, è tipico della zona nord-est. Si tratta di sabbia il cui sottosuolo è composto di argilla.
La
Produzione del Jerez (Sherry):
tutto inizia con la vendemmia e le uve giungono in cantina per seguire le
normali pratiche enologiche. L'uva Palomino viene pigiata e il mosto fiore
viene fatto fermentare in vasche d'acciaio o di cemento con lo scopo di
produrre un vino, esattamente come qualunque altro bianco. A questo punto il
produttore, per ogni lotto di produzione, dovrà compiere una scelta, cioè se
destinare quel vino alla produzione di fino oppure di oloroso:
questa fase prende il nome di prima classificazione. Una scelta,
all'apparenza semplice, che è determinata dalla valutazione organolettica di
ogni vino e cercando di capire il suo sviluppo e la sua migliore vocazione. I
vini destinati alla produzione di fino vengono fortificati con alcol fino a
raggiungere i 15° alcolici, mentre quelli che diventeranno oloroso vengono
fortificati fino a 18°. I vini vengono ora trasferiti nelle botti e lasciati
maturare per il primo anno. Questi nuovi vini prendono il nome di añada,
cioè vini dell'annata, o sobretablas. La botte viene riempita solamente
per quattro quinti del suo volume e il cocchiume non viene sigillato
completamente. In questo modo si consentirà all'ossigeno di entrare nella botte
e di permettere l'evoluzione del vino. I vini che non sono ritenuti adatti né
per il fino né per l'oloroso, vengono destinati alla produzione di aceto di
Jerez oppure distillati per produrre l'alcol usato per la fortificazione o
il brandy. La Produzione del Jerez Fino e Manzanilla. Dopo circa un mese dal
loro trasferimento nella botte, nella superficie dei vini destinati alla
produzione di fino si verifica l'evento più importante del loro sviluppo: la
formazione del cosiddetto flor,(grazie alla ricerca e alla
modernizzazione delle bodegas un pò del mistero intorno al magico flor è
sparito e, oggi, gli enologi sanno bene, in partenza, quale mosto è adatto per
diventare un fino o un oloroso. Del resto lo possono decidere già sul campo,
perché sono le uve coltivate sui terreni del tipo albariza che sono più adatte
al secco ed elegante fino, mentre le uve cresciute sui terreni argillosi, sono
più adatte all'oloroso) cioè il responsabile primario della complessità e
del carattere dei Jerez fino. Si tratta di una formazione spontanea di uno
strato di microrganismi appartenenti al genere saccharomyces, che
tecnicamente prende il nome di velo. Questo prezioso strato di
microrganismi si forma solamente in presenza di particolari condizioni: il vino
deve avere un grado alcolico non superiore a 15°, la temperatura deve rimanere
costante fra i 18° e i 22°C, un'ottimale superficie di contatto del vino con l'aria
in genere ottenuta riempiendo una botte da 600 litri con 500 litri di vino.
Questi microrganismi si nutrono delle componenti del vino cambiando quindi la
sua composizione e isolandolo dall'azione dell'ossigeno. Il flor si
sviluppa nella superficie piuttosto rapidamente e dopo circa un mese il vino è
completamente ricoperto di questo spesso strato bianco di microrganismi,
tuttavia il suo spessore varia in accordo alla stagione e all'umidità.
L'azione isolante del flor
nei confronti dell'ossigeno non è perfetta e questo consente al vino di
ossidarsi lentamente, favorendo allo stesso tempo lo sviluppo dei suoi
caratteri
organolettici e i cambiamenti operati dal
flor. Questo strato di saccharomyces accompagna i Jerez fino per tutto
il ciclo di maturazione e si forma solamente grazie alle particolari condizioni
climatiche della zona. Ricercatori hanno potuto appurare che se si trasferisce
il flor dalla zona di Jerez ad altri luoghi del mondo, esso cambia velocemente
le sue caratteristiche oppure muore, una caratteristica che rende ancora più
speciale il Jerez fino. Il Manzanilla è un Jerez fino prodotto esclusivamente a
Salúcar de Barrameda, una città che si trova lungo la costa Atlantica. Anche la
produzione di Manzanilla dipende dalla formazione di flor, tuttavia il
fattore fondamentale è rappresentato dal clima - diverso dall'entroterra in cui
si trova Jerez de la Frontera - più umido e salmastro che conferisce il suo
carattere al vino e che consente al flor di coprire costantemente la sua
superficie. Il Jerez Amontillado è prodotto dall'ulteriore fortificazione del
fino e alla sua successiva maturazione. La maggiore quantità di alcol non
consentirà lo sviluppo del flor e quindi il vino acquisisce una maggiore
struttura, La Produzione del Jerez Oloroso La differenza principale fra
gli Jerez fino e gli oloroso consiste nella presenza o nell'assenza di flor,
il prezioso velo che si forma sulla superficie del vino. Il flor, come
qualunque altro genere di lieviti, non può sopravvivere in ambienti il cui
grado alcolico è superiore a 16.4°: per questa ragione gli oloroso sono
fortificati a 18° gradi in modo da prevenire la sua formazione. Oggi la
produzione di oloroso è praticamente indotta e non lasciata al “caso”
aspettando la naturale evoluzione dei vini appena fermentati. In genere gli
oloroso sono
intenzionalmente prodotti con mosto fiore
e mosto prodotto dalla lieve torchiatura delle uve in modo da estrarre una
piccola quantità di tannini che conferiranno al vino una certa struttura. In
genere gli oloroso rimangono nella catena solera y criaderas più a lungo
rispetto ai fino, in modo da fargli acquisire una maggiore struttura e
complessità organolettica che ricorda tipicamente la frutta secca. Al momento
dell'imbottigliamento, quando è prelevato dalla solera, l'oloroso è un vino
molto secco. A questo punto il produttore decide se lasciarlo “naturale” oppure
addolcirlo mediante l'aggiunta di una piccola quantità di succo concentrato di
Pedro Ximénez, ed eventualmente Muscatel, ottenendo quindi un oloroso semi-dolce
(abocados). Nel caso in cui la presenza di Pedro Ximénez rappresenta
circa il 15%, l'oloroso è classificato come Cream. Il Jerez Pedro Ximénez è
prodotto utilizzando le omonime uve lasciate appassire al sole per due o tre
settimane in modo da concentrare gli zuccheri. Il mosto di queste uve fermenta
molto lentamente e parzialmente e quindi fortificato: il risultato è un vino
denso, sciropposo e molto dolce. Indipendentemente dallo stile - fino o oloroso
- tutti i vini di Jerez vengono fatti maturare con il metodo solera y
criaderas. Questo metodo, nonostante sia stato sempre in uso a Jerez, è
utilizzato anche per la produzione di altri vini fortificati - come il Marsala
- e alcuni distillati, come per esempio certi brandy. Il sistema consente di
mantenere le qualità e il carattere del vino o del distillato costanti nel
tempo; infatti i prodotti maturati con questo sistema non riportano mai il
millesimo. Il metodo solera y criaderas si basa sul principio che il
vino più giovane acquisisce il
carattere e i pregi di quelli più vecchi. In termini pratici, il sistema consiste in una serie di botti, ognuna di queste dette escala, contenenti il vino di una particolare età media, e la escala più vecchia viene definita solera, poiché quando le escala sono disposte una sopra all'altra, questa si trova più in basso e a contatto con il suolo (suelo in Spagnolo). Le escala sopra la solera prendono il nome di criadera. Il numero di escala varia in accordo al tipo di Jerez da produrre, normalmente da un numero di cinque fino anche a quattordici. Ogni anno il vino della solera viene prelevato - operazione che prende il nome di saca - e imbottigliato. La parte di vino prelevata viene colmata con il vino della prima criadera, questo con il vino della seconda criadera, e così via, fino all'ultima criadera. Il vino dell'ultima criadera è colmato con i vini delle sobretablas. Le operazioni di colmatura prendono il nome di rocio. L'abilità consiste nell'effettuare le saca e i rocio in piccole quantità in modo da non danneggiare la qualità e le caratteristiche dell'intero sistema, frutto di un ininterrotto processo lungo anche secoli. Per legge, ogni anno si può prelevare un massimo del 30% del volume della
La Classificazione del Jerez (Sherry)
Il Jerez è un vino piuttosto complesso, non solo nella
produzione, ma anche nella sua classificazione. La vasta disponibilità di stili
di Jerez va ben oltre la semplice definizione di vino fortificato,
infatti questi vini sono classificati in funzione del loro grado di dolcezza e
- più importante - in base alla famiglia di appartenenza. Tutti i vini Jerez
sono classificati in accordo a due principali categorie: fino e oloroso.
I Jerez fino sono più delicati e con colore chiaro, secchi e con apprezzabile
acidità, mentre i Jerez oloroso sono più robusti, con colori più scuri, e sono
disponibili sia secchi sia dolci. In queste due grandi categorie sono
raggruppati ben sette tipi diversi di Jerez e il grado di dolcezza di questi
vini è in genere una precisa scelta di ogni produttore, aumentando - di fatto -
la gamma di stili di Jerez. I Jerez appartenenti alla categoria fino sono:
Manzanilla, Fino e Amontillado; mentre
nella categoria oloroso troviamo: Oloroso, Cream e Pedro Ximénez. A questi si
aggiunge il Palo Cortado, da molti considerato un membro della famiglia dei fino,
mentre per altri costituisce una categoria a parte proprio perché le sue
caratteristiche ricordano sia i fino sia gli oloroso.
- Manzanilla - questo stile di Jerez, prodotto a Sanlúcar de Barrameda, è molto ricercato per la sua eleganza e delicatezza. Grazie al forte influsso delle umidi correnti d'aria provenienti dall'oceano Atlantico, il Manzanilla è secco, caratterizzato da un piacevole accenno sapido e un gusto che si potrebbe definire “marino”. Il Manzanilla, che appartiene alla famiglia dei fino, dipende dallo sviluppo del cosiddetto flor, lo strato di lieviti che si forma sulla superficie del vino all'interno della botte. A causa della sua estrema fragilità, molti produttori lo imbottigliano solamente al momento dell'ordine. Il Manzanilla viene servito preferibilmente fresco e una bottiglia aperta raramente si conserva per più di due giorni
- Fino - dagli aromi raffinati e complessi, il fino ha un colore pallido, gusto secco e forte, è considerato il più tipico stile di Jerez. Anche questo stile dipende dallo sviluppo del flor e sono più robusti e potenti del Manzanilla. Una bottiglia aperta va consumata entro due o tre giorni
- Amontillado - si tratta di un Jerez fino fatto maturare in botte, dopo essere stato prelevato dalla solera, viene fortificato e posto in un barile dove maturerà senza la protezione del flor. In questo modo il vino aumenta la sua ossidazione e il suo colore diventa più scuro, esaltando gli aromi tostati e di nocciola. Gli Amontillado hanno un gusto semi-secco a causa dell'aggiunta di una piccola percentuale di Pedro Ximénez e pochi sono coloro che lo producono nella versione secco.
- Palo Cortado - uno stile di Jerez piuttosto raro e ricercato, per le sue qualità è spesso considerato un vino intermedio fra i fino e gli oloroso. Si tratta di un particolare stile di Amontillado secco che dopo avere maturato a lungo sviluppa le qualità tipiche degli oloroso, cioè maggiore struttura, cremosità e concentrazione. Il Palo Cortado ricorda negli aromi l'Amontillado, mentre al gusto si avvicina più agli oloroso
- Oloroso - stile di Jerez prodotto senza lo sviluppo del flor e pertanto fortemente esposto agli effetti dell'ossidazione che conferisce un colore molto scuro, aromi tostati e di frutta secca. Gli oloroso hanno un grado alcolico più elevato rispetto ai fino, tipicamente 18°-20°, struttura robusta e maggiore concentrazione. La tendenza è di produrre Oloroso dal gusto dolce o semi-dolce e quelli secchi sono considerati una rarità. La dolcezza negli Oloroso è ottenuta aggiungendo quantità variabili di Pedro Ximénez
· Cream
- questo stile di Jerez fu inizialmente creato appositamente per il mercato
Inglese e sono caratterizzati da una dolcezza maggiore degli Oloroso. La
dolcezza dei Cream è ottenuta aggiungendo quantità elevate di Pedro Ximénez,
variabile da produttore a produttore. I Cream sono piuttosto densi con aromi di
cioccolato, liquirizia, confetture e frutta secca
· Pedro Ximénez - questo stile di Jerez è prodotto esclusivamente con
uva Pedro Ximénez, diversamente dagli altri stili dove è il Palomino a
rappresentare l'uva principale. I Pedro Ximénez sono molto densi, sciropposi e
dolci, struttura robusta e aromi complessi di frutta secca. Il Pedro Ximénez è
generalmente utilizzato per addolcire gli altri stili di Oloroso, tuttavia sono
molto apprezzati e venduti anche in purezza, in particolare per essere abbinati
ai dessert.
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