Il Turriga IGT Isola dei Nuraghi Rosso della cantina Argiolas, nella storia dell’enologia sarda, segna un momento di rottura, imponendosi come prodotto di punta e come modello per gli altri vini sardi. Creato nel 1988 dal celebre Giacomo Tachis – tra i protagonisti della rinascita enologica italiana negli anni Sessanta, che pochi anni prima era stato invitato dalla Cantina Sociale di Santadi a realizzare il Terre Brune e che all’inizio del nuovo millennio regalò un’altra perla a questa terra, il Barrua – è un sapiente blend di alcuni tra i principali vitigni a bacca rossa sardi, variabile nelle percentuali a seconda delle annate, e una piccola
sa tanca salegas - vigne Argiolas |
Turriga si presenta nel calice di un bel rosso rubino, dovuto alla
Cantina Argiolas |
Al naso regala un bouquet complesso e fine, fruttato di prugne, ribes nero e marasche sciroppate, speziato di cannella e vaniglia, e ancora note tostate, di cuoio e tabacco da pipa, di cacao e balsamiche di mentuccia.
Turriga all’assaggio si rivela da subito un vino di grandissima finezza, nobile negli aromi: il corpo è agile, strutturato ma senza eccessi e quindi non pesante, paragonabile al fisico di quei ballerini di danza classica, snelli ma ben torniti nella muscolatura. Turriga è
Turriga è il classico rosso delle grandi occasioni, il classico vino secco da meditazione, che a tavola farà bella figura di sé abbinato ai grandi piatti della tradizione italiana e francese, come il fagiano al tartufo, o con la lepre in salmì. Ma anche con i grandi formaggi stagionati saprà regalare grandi emozioni: oltre a quelli della sardegna quale pecorino, come non pensare, ad esempio, ad un Bitto Dop d’alpeggio orobico, con qualche anno di stagionatura sulle spalle.
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