Prodotto nel comune bergamasco di Scanzorosciate, sulle prime pendici
collinari delle Alpi Orobie, il Moscato
di Scanzo DOCG è un vino rosso passito di antica origine ottenuto dalla
pigiatura di grappoli ben maturi e preventivamente sottoposti ad appassimento.
Origini e
storia
Il Moscato di Scanzo è un vino passito dal carattere davvero particolare, e
proveniente da una zona geografica piuttosto
circoscritta. Come dice il nome,
questo vino proviene dal territorio del comune bergamasco di Scanzorosciate, ed
in particolare dalla sua fascia collinare.
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Vigne |
Ad accrescere l’unicità e il pregio di questo vino è l’utilizzo esclusivo
di uve provenienti dall’omonimo vitigno autoctono “Moscato di Scanzo”. Questo vino è dunque davvero unico, dal
momento che è l’unico moscato a bacca rossa esistente; per questo, è stato
persino avviato un progetto per studiarne il DNA.
La produzione di questo vino avviene secondo un procedimento lungo e
laborioso, che richiede esperienza e perizia. In seguito alla vendemmia le uve
infatti subiscono un processo di appassimento che ha lo scopo di aumentarne il
tenore zuccherino prima della
pigiatura.
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Moscato di Scanzo |
Secondo le fonti storiche, in questa zona situata sui lembi collinari delle
Orobie la coltivazione della vite avviene da tempo immemore e probabilmente sin
dall’epoca precedente a quella romana. Altri ritengono invece che furono
proprio i Romani ad introdurre in questo territorio vocato la coltivazione
della vite.
Ad ogni modo, non si sa con esattezza quali vini venissero prodotti qui
duemila anni fa: le prime testimonianze scritte che fanno riferimento ad un
vino passito risalgono infatti a diversi secoli più tardi, esattamente al XIV
secolo. Nel ‘600 e ‘700 in particolare il Moscato di Scanzo era ben noto anche
al di fuori del territorio di origine per via delle sue eccellenti
caratteristiche.
Lo stesso pregio si trova nel Moscato di Scanzo attuale, un eccellente vino
da meditazione dal colore rosso rubino intenso. Attualmente il Moscato di
Scanzo è l’unico vino bergamasco a potersi fregiare della Denominazione di Origine Controllata e
Garantita (DOCG). Questo ambito riconoscimento è stato assegnato
solo
recentemente, per l’esattezza nel maggio del 2009.
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Comune di Scanzo |
La
produzione
Secondo quanto riportato dal Disciplinare di Produzione, questo vino DOCG viene ottenuto solo ed esclusivamente da uve
provenienti dagli omonimi vitigni autoctoni della varietà Moscato di Scanzo(vinificazione in
purezza).
Questi vitigni devono essere coltivati all’interno di una particolare
sottozona del Comune di Scanzorosciate, in provincia di Bergamo, ad esclusione
totale delle aree pianeggianti. Anche tutte le successive operazioni di vinificazione,
appassimento ed invecchiamento obbligatorio devono essere condotte all’interno
del territorio amministrativo di Scanzorosciate.
La vendemmia delle uve è piuttosto tardiva, e si svolge non prima del mese
di ottobre. In seguito alla raccolta le uve vengono collocate per
l’appassimento all’interno di particolari locali, a ventilazione naturale o
forzata, per un periodo non inferiore ai 21 giorni.
Qui le temperature solitamente non superano i 15°C. Questo periodo di
appassimento deve comunque essere protratto obbligatoriamente sino a quando le
uve non raggiungono un tenore zuccherino naturale minimo pari a 280 grammi su
litro. Molte aziende optano per il prolungamento del periodo di l’appassimento
anche a 40-50 giorni, allo scopo di migliorare ulteriormente le caratteristiche
del vino prodotto.
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Azienda La Brugherata |
Quando le uve soddisfano i requisiti stabiliti dal Disciplinare avviene la pigiatura,
una delle fasi di produzione più delicate e importanti. La macerazione ha una
durata massima di cinque giorni; successivamente avvengono le fasi di svinatura e di travaso in un’altra
vasca. In seguito si compie la fase finale della fermentazione nella quale il
mosto viene collocato all’interno di appositi contenitori, solitamente in
acciaio inox.
Seguono poi l’illimpidimento
e l’ultimo travaso, dal quale inizia l’affinamento e il successivo. Il Moscato
di Scanzo DOCG deve essere sottoposto ad un invecchiamento minimo obbligatorio
della durata di due anni; pertanto, questo vino può essere immesso al consumo
solo a partire dal 1° novembre del secondo anno successivo alla vendemmia.
La resa massima delle uve in vino è stabilita al 30%, e conoscendo la
limitata estensione geografica del territorio di produzione è facile capire
come ogni anno siano davvero poche e rare le bottiglie di Moscato di Scanzo
DOCG messe in commercio.
Caratteristiche
del Moscato di Scanzo
All’atto dell’immissione al consumo, il Moscato di Scanzo DOCG presenta un colore
rosso rubino carico, più o meno accentuato, che con l’invecchiamento tende a
presentare bei riflessi ambrati e granata.
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Vigne |
Il sapore è dolce e gradevole, e presenta un leggero retrogusto amarognolo
(tipico dei vini moscati) che richiama alla mandorla. Particolarmente piacevoli
sono i retrogusti di frutti di bosco, spezie, marasca, prugna matura, rosa
canina e vaniglia.
Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è piuttosto elevato, pari a
17°, con un tenore di zuccheri che va dai 50 ai 100 grammi per litro; l’acidità
totale minima è pari a 4.5 g/l. Il vino viene commercializzato in bottiglie di
vetro della capacità massima di 750 ml, chiuse raso bocca da un tappo di
sughero. La forma e l’aspetto di questi contenitori deve essere consona a
quella di un vino di pregio. Sull’etichetta del Moscato di Scanzo DOCG deve
essere obbligatoriamente riportato l’anno di produzione delle uve, in modo tale
da consentire al consumatore di scegliere con consapevolezza.
Il Moscato di Scanzo DOCG si presta bene all’invecchiamento per lunghi
periodi, a patto tuttavia di conservarlo in luoghi idonei: asciutti, ben
ventilati, freschi e lontano dalle fonti di luce.
Il Moscato di Scanzo DOCG è
uno squisito vino da meditazione che regala il meglio di sé entro 2-5 anni
dalla sua produzione. La temperatura di servizio consigliata è intorno ai 14-16°C,
mentre per quanto riguarda gli accostamenti le specialità dolci sono senza
dubbio le più indicate.
Crostate di frutta fresca, piccola pasticceria, biscotti secchi sono ad
esempio ottimi “compagni” del Moscato di Scanzo. Per i palati più
intraprendenti è inoltre da provare un accostamento molto particolare, quello
con il gorgonzola piccante, anch’esso prodotto lombardo d’eccellenza.
Il Moscato di Scanzo è inoltre il compagno ideale per i formaggi tipici
bergamaschi come ad esempio Taleggio DOP, Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana
DOP, Strachitunt, Branzi e tutti i formaggi prodotti nelle zone di montagna.
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