domenica 16 aprile 2017

Chateauneuf du Pape




Châteauneuf du Pape: nel 1309 ebbe inizio ciò che gli storiografi
Chateauneuf du pape
cattolici chiamano "la seconda prigionia babilonica" l'era dei papi ad Avignone. In quel periodo sette papi abitarono nel castello di Avignone e, durante questo periodo, federo costruire il Châteaunef du pape, il nuovo castello papale, 25 km a nord della città. Il rudere del castello esiste ancora sulla collina con viista sui vigneti e qui ha la sua sede Echasonnerie du pape, la confraternita di Châteaunef du pape. E' intorno al castelo, pensato come una residenza estiva, che i papi hanno cominciato a coltivare la vigna. Oggi, i vigneti coprono una superficie di più di 300 ettari. Il terreno, se di terreno si può parlare, consiste in uno strato di profondità variabile, di ciottoli, un ricordo dell'era glaciale. Tanti sono stati gli aratri che si sono distrutti nel piantare i nuovi ceppi di vigna in questa terra, ma alle viti offre condizioni ottimali. Nelle giornate calde, le uve maturano perfettamente. Inoltre le pietre immagazzinano il calore diurno per cederlo nelle ore fresche della notte. Per questi vini si possono utilizzare fino a 13 vitigni:
• Il Grenache - Il Cinsault : danno il calore e la morbidezza
• La Syrah - Il Mourvèdre - Il Muscardin - Il Vaccarese: danno la solidità e il colore
• Il Picpoul - La Cournoise: danno la vinosità e la freschezza
• Il Bourboulenc - La Clairette - Il Picardin - La Roussane - Il


Terret Noir danno la finezza e il fuoco.
I produttori sono liberi di decidere quali varietà e in quali proporzioni impiegare i vitigni. Ciò che ne risulta sono vini con caratteri molto differenti. Château de Beaucastel usa tutti e tredici i vitigni, mentre Château  Rayas e la Bernardine producono i loro vini unicamente con grenache. Comunque, l'uvaggio più frequente adoperato contiene dal 60% -80% di grenache e altre 5 o 6 varietà.

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