Il Barolo è
stato più volte definito il re dei vini: nobile e generoso, è
conosciuto in
Italia e all'estero per la sua austerità, la ricchezza di sapori e di aromi.
Prodotto a sud-ovest di Alba – nella cosiddetta Langa del Barolo – è un vino dalle
caratteristiche uniche determinate dal complesso profilo geologico della zona. Oggi quella del Barolo è la denominazione italiana di maggior pregio e i due castelli che hanno visto la sua nascita, quello dei Marchesi di Barolo e quello del Conte di Cavour, sono sedi di importanti enoteche. Il Barolo è un vino dalla storia
importante.
Già nel Settecento aveva estimatori in tutta Europa e agli inizi dell'Ottocento
cominciò a essere prodotto con le caratteristiche attuali. Fu Giulia Colbert
Falletti, marchesa di Barolo, a dare un contributo
fondamentale alla produzione
di Nebbiolo (le uve da cui nasce il Barolo) come vino secco, secondo le indicazioni
del Conte Oudart. Spetta invece a Camillo Benso Conte di Cavour il merito di
aver fatto
arrivare in zona il famoso enologo francese per "costruire" un vino
secco, importante, "alla moda di Bordeaux". Il risultato trovò un
immediato riscontro presso Casa Savoia e presso le corti di tutta Europa. Grazie
alle caratteristiche organolettiche e alla sua grande
struttura, il Barolo si dimostrò subito vino adeguato all'invecchiamento e all'esportazione. Il suo successo europeo portò nel 1908 alla delimitazione della zona d'origine e, nel 1934, alla fondazione del “Consorzio di Tutela” insieme al Barbaresco. Risale poi al 1966 il riconoscimento della DOC e al 1980 quello della DOCG. Lo scrittore
struttura, il Barolo si dimostrò subito vino adeguato all'invecchiamento e all'esportazione. Il suo successo europeo portò nel 1908 alla delimitazione della zona d'origine e, nel 1934, alla fondazione del “Consorzio di Tutela” insieme al Barbaresco. Risale poi al 1966 il riconoscimento della DOC e al 1980 quello della DOCG. Lo scrittore
Cesare
Pavesene diceva: "Tre nasi sono quel che ci vuole per il Barolo".
L'area del
Barolo–che comprende in tutto o in parte i territori di Barolo,
Castiglione Falletto,
Serralunga d'Alba, Monforte d'Alba, Novello, La Morra, Verduno, Grinzane Cavour,
Diano d'Alba, Cherasco e Roddi–
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vigneti sulle colline di Barolo |
è
caratterizzata da formazioni geologiche costituite da sedimenti marini
depositatisi durante il Miocene (8-12 milioni di anni fa).A garanzia di
qualità, la produzione di uva non deve superare gli 80 quintali per ettaro. Nel
2000 sono risultate impegnate nella produzione 720 aziende, per un totale di
1.300 ettari vitati. L'uva è quella prodotta dal vitigno Nebbiolo-
di cui sono
autorizzate le sottovarietà Lampia, Michet e Rosè-e matura tardivamente verso
la fine di ottobre. I grappoli sono di colore blu intenso e tendono al grigio per
l'abbondante cera che riveste gli acini, la loro forma è allungata, piramidale,
con acini piccoli, sferici e dalla buccia consistente. Il vitigno, vigoroso, ha
la caratteristica di crescere rapidamente e necessita per questo di criteri
particolari di potatura. Le foglie sono di media grandezza, tri-lobate o anche
penta-lobate. La produzione è buona, anche se talvolta incostante in relazione
alle annate e alle sottovarietà. La vinificazione avviene con una adeguata
macerazione e – ultimato il processo di trasformazione – il vino necessita per
legge di almeno tre anni di invecchiamento di cui due in botti di rovere o di castagno
Piemonte. Il Barolo trova il giusto abbinamento
con piatti come arrosti di carne rossa, brasati,cacciagione, selvaggina, cibi
tartufati, formaggi a pasta dura e formaggi stagionati. Le ricette più note e
tradizionali sono il “Brasato al Barolo”, il “Risotto al Barolo”, il “Manzo al Barolo”,
l’”Anguilla Piemontese al Barolo” e lo “Stracotto al Barolo”.
Per gustarle
– oltre alle numerosissime tavole piemontesi – la regione offre feste, manifestazioni,
aste e sagre dedicate al nettare. Tra le tante valga come esempio la "Festa
del Barolo" che proprio nel comune di Barolo ha luogo nel mese di
settembre.
Le caratteristiche
del Barolo:
Colore: rosso granata con riflessi aranciati
Colore: rosso granata con riflessi aranciati
Profumo:
intenso e complesso, con note evidenti di viola, goudron e vaniglia
Sapore: asciutto,
pieno, robusto, austero ma vellutato, armonico persistente di grande stoffa
Gradazione:
13°
Temperatura
di servizio: 18-20°
Acidità totale minima: 5 per mille.
Estratto secco netto minimo: gr. 23 litro.
Il vino deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno tre anni e conservato per almeno due anni di detto periodo in botti di rovere o di castagno. Il periodo di invecchiamento viene calcolato a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo alla vendemmia.
Il "Barolo" sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a cinque anni può portare come specificazione aggiuntiva la dizione "riserva".
Acidità totale minima: 5 per mille.
Estratto secco netto minimo: gr. 23 litro.
Il vino deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno tre anni e conservato per almeno due anni di detto periodo in botti di rovere o di castagno. Il periodo di invecchiamento viene calcolato a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo alla vendemmia.
Il "Barolo" sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a cinque anni può portare come specificazione aggiuntiva la dizione "riserva".
Nicola Tamburrino
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