Dalla dura e
potente terra di Sardegna arriva sulle tavole di tutto il mondo il Cannonau, un
vino rosso – o rosato – dalla spiccata
aromaticità e la cui origine si perde
nella notte dei tempi, tanto da essere considerato il più antico del bacino del
Mediterraneo.
Apprezzato anche al di fuori del territorio isolano come il miglior vino di produzione sarda, il Cannonau è spiccatamente profumato ed assai aromatico, tanto che questo ne fa una delle sue peculiarità pià citate. Vediamo dunque le caratteristiche di questo famoso nettare d’uva, che racchiude in sé, pienamente, le fragranze, la forza primordiale e l’intensità della terra sarda.
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Vitigno cannonau |
Apprezzato anche al di fuori del territorio isolano come il miglior vino di produzione sarda, il Cannonau è spiccatamente profumato ed assai aromatico, tanto che questo ne fa una delle sue peculiarità pià citate. Vediamo dunque le caratteristiche di questo famoso nettare d’uva, che racchiude in sé, pienamente, le fragranze, la forza primordiale e l’intensità della terra sarda.
Cannonau di Sardegna: zona di produzione e origine
Prodotto in Sardegna, il Cannonau è conosciuto
anche coi termini Cannonao, Cannonadu, Canonau o Canonao a
seconda della zona dell’isola. Questo vino è presente su tutto il territorio
sardo, e presenta tre sottodenominazioni geografiche precise: Capo Ferrato, Jerzu e Nepente di
Oliena (o, semplicemente, Oliena).
La maggior parte della produzione avviene nelle zone dell’entroterra sardo,
distanti dalle coste. Dal 1992 tutte e tre le sottocategorie di Cannonau si
fregiano dell’appellativo DOC (Denominazione di
Origine Controllata).
Esistono diverse tipologie di questo vino sardo: Rosso, Rosato, Riserva, Liquoroso Secco e Liquoroso Dolce. In particolare, le versioni liquorose del Cannonau di Sardegna si ottengono mediante l’aggiunta al vino di alcool di origine viticola o di mosto, in modo tale da aumentarne la gradazione alcolica.
La fama del Cannonau ha ormai oltrepassato da secoli i confini dell’isola, ed è stata resa immortale nientemeno che dal poeta e vate Gabriele d’Annunzio che, riferendosi ad un momento conviviale nel quale il vino scorreva senza parsimonia, così scrisse: “a te consacro, vino insulare, il mio corpo e il mio spirito… Possa tu senza tregua fluire dal quarterolo alla coppa e dalla coppa al gorgozzule. Possa io fino all’ultimo respiro rallegrarmi dell’odore tuo, e del tuo colore avere il mio naso sempre vermiglio…”.
Origine Controllata).
Esistono diverse tipologie di questo vino sardo: Rosso, Rosato, Riserva, Liquoroso Secco e Liquoroso Dolce. In particolare, le versioni liquorose del Cannonau di Sardegna si ottengono mediante l’aggiunta al vino di alcool di origine viticola o di mosto, in modo tale da aumentarne la gradazione alcolica.
La fama del Cannonau ha ormai oltrepassato da secoli i confini dell’isola, ed è stata resa immortale nientemeno che dal poeta e vate Gabriele d’Annunzio che, riferendosi ad un momento conviviale nel quale il vino scorreva senza parsimonia, così scrisse: “a te consacro, vino insulare, il mio corpo e il mio spirito… Possa tu senza tregua fluire dal quarterolo alla coppa e dalla coppa al gorgozzule. Possa io fino all’ultimo respiro rallegrarmi dell’odore tuo, e del tuo colore avere il mio naso sempre vermiglio…”.
Vitigni utilizzati e invecchiamento del Cannonau
Il Cannonau
viene prodotto in purezza (100%)
o con almeno il 90% di uve
dell’omonimo vitigno, mentre il restante 10% può essere rappresentato da altri vitigni a bacca nera
raccomandati o autorizzati nella Regione Sardegna. Il Cannonau è senza dubbio
la varietà a bacca nera maggiormente
coltivata nell’isola: si calcola che, infatti, rappresenti circa il 30% della superficie vitata
complessiva. Una curiosità: fino a poco tempo fa si pensava che questo vitigno
fosse di origini iberiche (e,
precisamente, che fosse stato importato sull’isola nel XV secolo), ma il
ritrovamento di resti di vinaccioli risalenti a più di tremila anni fa nella
valle del fiume Tirso dimostrarono l’endemicità del vitigno. Questa importante
scoperta fa sì che il Cannonau sia riconosciuto come il vino più antico
dell’intero bacino del Mediterraneo!
La resa massima in uva per ettaro è di 110 quintali mentre, per quanto riguarda la vinificazione, la resa in vino dell’uva non deve superare il 70%.
Per potersi fregiare del titolo “Riserva” il Cannonau deve riposare almeno due anni, dei quali per un minimo di sei mesi deve invecchiare in botti di castagno o rovere. Il Cannonau è, complessivamente, un vino che ben si presta ad essere invecchiato e che, col tempo, è in grado di assumere sapori e profumi eccellenti.
La resa massima in uva per ettaro è di 110 quintali mentre, per quanto riguarda la vinificazione, la resa in vino dell’uva non deve superare il 70%.
Per potersi fregiare del titolo “Riserva” il Cannonau deve riposare almeno due anni, dei quali per un minimo di sei mesi deve invecchiare in botti di castagno o rovere. Il Cannonau è, complessivamente, un vino che ben si presta ad essere invecchiato e che, col tempo, è in grado di assumere sapori e profumi eccellenti.
Caratteristiche organolettiche e chimiche del Cannonau
Il Cannonau
ha un bel colore rosso rubino
che, con l’invecchiamento, manifesta via via riflessi color granato o arancione
sempre più intensi. Il profumo è
fresco, speziato, maturo e con sentori fruttati (soprattutto di frutti del
sottobosco e di prugne); si possono anche percepire sentori eterei tendenti al
resinato, oppure sfumature floreali che richiamano principalmente alla rosa
passita. Il sapore è ricco,
caldo, morbido e pieno; lascia inoltre un piacevole retrogusto leggermente
amarognolo e tannico.
Il titolo alcolometrico minimo del Cannonau di Sardegna varia a seconda della tipologia del vino: 12.5% per il Rosato e per il Rosso, 13% per il Riserva, 16% per il Liquoroso Dolce e 18% per il Liquoroso Secco. Mentre il Secco non deve contenere zuccheri residui superiori a 10 grammi/litro, la versione Dolce ne può contenere fino a 50 grammi/litro.
Il titolo alcolometrico minimo del Cannonau di Sardegna varia a seconda della tipologia del vino: 12.5% per il Rosato e per il Rosso, 13% per il Riserva, 16% per il Liquoroso Dolce e 18% per il Liquoroso Secco. Mentre il Secco non deve contenere zuccheri residui superiori a 10 grammi/litro, la versione Dolce ne può contenere fino a 50 grammi/litro.
Modalità di servizio e abbinamenti del Cannonau
Il Cannonau
si apprezza al meglio a temperature comprese fra 16 e 18°C. Fra gli accostamenti gastronomici più riusciti senza
dubbio sono da citare quelli legati ai piatti tipici della cucina sarda, come
gli arrosti di maialino,
capretto o agnello. Si adatta bene ad
accompagnare anche brasati e selvaggina e, in genere, tutte le carni rosse ben cucinate. Molto apprezzato è anche il binomio Cannonau – formaggi, specie quelli saporiti e stagionati come, ad esempio, il classico pecorino sardo. Infine, il Cannonau di Sardegna nella sua versione Liquoroso Dolce si presta in modo eccellente ad accompagnare dessert, pasticceria secca e macedonie di frutta.
accompagnare anche brasati e selvaggina e, in genere, tutte le carni rosse ben cucinate. Molto apprezzato è anche il binomio Cannonau – formaggi, specie quelli saporiti e stagionati come, ad esempio, il classico pecorino sardo. Infine, il Cannonau di Sardegna nella sua versione Liquoroso Dolce si presta in modo eccellente ad accompagnare dessert, pasticceria secca e macedonie di frutta.
Nicola Tamburrino
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