Situati
nelle Grave dell'area vinicola di Bordeaux, Sauternes e Barsac sono
considerati in tutto il mondo i migliori produttori di vini dolci da uve
affette dalla Botrytis Cinerea
I vini dolci hanno sempre suscitato un forte interesse e fascino fra gli appassionati di vino di
tutti
i tempi. Considerati rari e raffinati, questi nettari divini hanno
sempre goduto di un esclusivo prestigio anche per il fatto che erano
prevalentemente presenti nelle tavole dei nobili, quindi molto costosi e
lontani dalle possibilità della gente comune. Per molti aspetti, i vini
dolci di qualità godono ancora oggi dello stesso fascino e prestigio
che li hanno accompagnati nel corso della loro storia, a partire dagli
albori dell'enologia. Fra i tanti vini dolci che nel corso della storia
hanno regalato emozioni al palato degli uomini, quelli prodotti a
Sauternes e a Barsac conservano ancora oggi intatta la loro fama e tutto
il loro prestigio. Considerati fra i migliori vini dolci del mondo, gli
straordinari vini di Sauternes e Barsac - le due celebri località delle
Grave di Bordeaux - sono il risultato di condizioni climatiche e
ambientali uniche, oltre agli effetti della pourriture noble - cioè la
muffa nobile come la chiamano i francesi - sugli acini delle uve
Sémillon, Sauvignon Blanc e Muscadelle.

La
storia racconta che i primi vini prodotti con uve affette dalla muffa
nobile Botrytis Cinerea risalgono al 1650 in Ungheria, nell'area del
Tokaj, e la “scoperta” è attribuita a Máté Szepsi Laczkó, il prete delle
tenute di proprietà di Zssuzsanna Lorántfly, che era inoltre
responsabile della produzione di vino e della cura dei vigneti. Per
quanto riguarda la produzione dei vini dolci nell'area di Sauternes e
Barsac, non esistono invece notizie certe e attendibili relativamente
all'inizio della loro produzione, né tanto meno quando si è iniziato a
produrre vini con le uve affette dalla Botrytis Cinerea. Una delle
notizie più antiche circa la produzione di vini dolci in quest'area
risale al 1660. In un documento nel quale si racconta la vendemmia del
1660 nelle proprietà del celebre Château d'Yquem, si fa riferimento a
dettagli che lascerebbero pensare, pur senza provarlo, che i vini di
quell'annata furono probabilmente dolci, anche se è impossibile
stabilire se le uve fossero affette dalla Botrytis Cinerea.
La
produzione dei vini dolci a Sauternes era comunque consolidata già a
partire dal XVIII secolo, quando fra i più celebri estimatori si
annoverava Thomas Jefferson, il terzo presidente degli Stati Uniti
d'America. Documenti dell'epoca confermano infatti che Thomas Jefferson
era solito acquistare i vini dolci prodotti a Château d'Yquem. In
occasione della celebre Classificazione di Bordeaux del 1855, Sauternes
fu l'unica area vinicola al di fuori del Médoc ad essere inclusa. Undici
châteaux furono classificati come Premier Cru, quindici come Deuxième
Cru, mentre all'apice della classificazione del Sauternes, fu creata la
speciale denominazione di Premier Grand Cru riservata esclusivamente per
il celebre Château d'Yquem: un caso unico in tutta Bordeaux. Nonostante
il prestigio che la classificazione può conferire agli Château che vi
appartengono, oggi si può sostenere che questo sistema non è molto
attendibile, poiché ci sono molti Château non inclusi nella
classificazione del 1855 che con i loro vini hanno saputo dimostrare di
essere straordinari produttori.
La
produzione dei vini dolci di Sauternes e Barsac è fortemente
influenzata dalle condizioni meteorologiche dell'annata e non sempre si
verificano i giusti presupposti per il corretto e proficuo sviluppo
della pourriture noble, la muffa nobile. A causa delle condizioni poco
favorevoli che si verificano in certi anni, i produttori decidono
infatti di non produrre i loro vini dolci, quando le uve non sono
considerate di qualità sufficiente, proprio per non ledere alla loro
reputazione e alla qualità dei loro vini. In queste annate sfavorevoli,
le uve sono solitamente destinate alla produzione di vini bianchi da
tavola classificati con la generica denominazione Bordeaux AC. Questo
tipo di “rischio” convinse molti produttori a sostituire le uve dei
propri vigneti con le più “affidabili” varietà rosse, segnando il
declino dei vini di Sauternes anche a causa di minore richiesta e
interesse per questo tipo di vini. Si dovrà attendere la fine degli anni
1970 e gli anni 1980 per rivedere un certo interesse nei vini di
Sauternes, quando alcuni caparbi produttori ricominciarono a investire e
a credere fortemente in quel mito che per secoli aveva dato lustro ai
vini dolci di Francia. Nell'arco di pochi anni i vini di Sauternes
tornarono alla ribalta: un rinnovato successo che stupisce gli
appassionati di vino nel mondo, oggi esattamente come nei tempi passati.
Classificazione
del Sauternes e Barsac I vini di Sauternes e Barsac sono classificati
in accordo al sistema di qualità francese Appellation d'Origine
Contrôlée (AOC). Il prestigio dei vini di Sauternes era già
affermato nel 1800, tanto da meritare l'inclusione nella celebre
classificazione del 1855 del Médoc: un fatto eccezionale visto che
Sauternes si trova all'interno della grande regione vinicola delle
Graves. Nel 1855, in occasione dell'esposizione universale di Parigi,
l'imperatore Napoleone III chiese alla camera di commercio di Bordeaux
di classificare i migliori vini della zona. Il compito fu affidato ai
negozianti di Bordeaux che basarono ampiamente il loro lavoro in base al
prezzo di vendita dei singoli Châteaux, ritenuto, a loro giudizio, un
affidabile criterio di qualità. Oltre a classificare i vini del Médoc, i
negozianti di Bordeaux decisero di includere anche i celebri vini dolci
di Sauternes, definendo tre specifiche categorie. La classe più elevata
corrisponde a Premier Grand Cru (o Premier Crus Supérieur)
esclusivamente riservata a Château d'Yquem. La classe successiva è
Premier Cru e comprende
11 Châteaux: Château Climens, Château Clos
Haut-Peyraguey, Château Coutet, Château Guiraud, Château
Lafaurie-Peyraguey, Château Rabaud-Promis, Château de Rayne-Vigneau,
Château Rieussec, Château Sigalas-Rabaud, Château Suduiraut e Château La
Tour-Blanche. La terza e ultima classe è Deuxième Cru e comprende 15
Châteaux: Château d'Arche, Château Broustet, Château Caillou, Château
Doisy-Daëne, Château Doisy-Dubroca, Château Doisy-Védrines, Château
Filhot, Château Lamothe-Despujols, Château Lamothe-Guignard, Château de
Malle, Château de Myrat, Château Nairac, Château Romer, Château Romer du
Hayot e Château Suau.
![]() |
Chateaux d'Yquem |
Zone
di Produzione L'area vinicola di Sauternes e Barsac si trova nella
parte meridionale della regione vinicola di Bordeaux, all'interno della
vasta area delle Graves, a circa 40 chilometri a sud-est dalla città di
Bordeaux. I vini appartenenti a questa Appellation d'Origine Contrôlée
sono esclusivamente prodotti in cinque comuni: Sauternes, Barsac,
Bommes, Fargues e Preignac. Di questi cinque comuni, Sauternes e Barsac
sono i più celebri e proprio da qui provengono i migliori vini dolci di
tutta la denominazione. Nonostante il comune di Barsac appartenga alla
denominazione Sauternes, i vini di questo comune possono essere in
realtà classificati come Barsac AOC. I produttori possono quindi
scegliere se indicare nell'etichetta l'una o l'altra denominazione,
tuttavia i produttori più prestigiosi di questo comune preferiscono
identificare i propri vini con la denominazione Barsac AOC. Sia
Sauternes sia Barsac producono straordinari vini dolci da uve affette
dalla Botrytis Cinerea - qui conosciuta con il nome di pourriture noble -
tuttavia i vini di Barsac differiscono generalmente da quelli di
Sauternes per la minore struttura e
per la maggiore finezza.

Produzione del Sauternes
La
produzione dei vini di Sauternes, dolci nettari d'uva
capaci di affascinare qualunque appassionato di vini nel mondo, sono il risultato una serie di fattori ambientali, climatici e naturali unici e irripetibili, non da ultimo, l'intervento dell'uomo sulla qualità finale del prodotto. Nonostante svolga un ruolo essenziale e insostituibile, la muffa nobile non è sufficiente per fare del Sauternes un vino raffinato ed elegante, un vino dolce che non ha pari in tutto il mondo. Tipo di suolo, clima e condizioni ambientali adatte per il giusto sviluppo della Botrytis Cinerea senza che questa degeneri in muffa ignobile e le giuste uve, sono solamente alcuni dei fattori essenziali per la produzione del Sauternes. E poi c'è il lavoro dell'uomo. La produzione di un grande Sauternes è imprescindibile dalle pratiche rigorose e pazienti, senza compromessi, probabilmente come nessun altro vino al mondo. I migliori Sauternes sono infatti prodotti con uve coltivate con rese per ettaro molto basse, rigorosamente raccolte a mano, un'operazione che si ripete anche per ben 12 volte nell'arco di una stagione, così da raccogliere - ogni volta - solamente i grappoli che hanno caratteristiche perfette di maturazione e di sviluppo della pourriture noble.
capaci di affascinare qualunque appassionato di vini nel mondo, sono il risultato una serie di fattori ambientali, climatici e naturali unici e irripetibili, non da ultimo, l'intervento dell'uomo sulla qualità finale del prodotto. Nonostante svolga un ruolo essenziale e insostituibile, la muffa nobile non è sufficiente per fare del Sauternes un vino raffinato ed elegante, un vino dolce che non ha pari in tutto il mondo. Tipo di suolo, clima e condizioni ambientali adatte per il giusto sviluppo della Botrytis Cinerea senza che questa degeneri in muffa ignobile e le giuste uve, sono solamente alcuni dei fattori essenziali per la produzione del Sauternes. E poi c'è il lavoro dell'uomo. La produzione di un grande Sauternes è imprescindibile dalle pratiche rigorose e pazienti, senza compromessi, probabilmente come nessun altro vino al mondo. I migliori Sauternes sono infatti prodotti con uve coltivate con rese per ettaro molto basse, rigorosamente raccolte a mano, un'operazione che si ripete anche per ben 12 volte nell'arco di una stagione, così da raccogliere - ogni volta - solamente i grappoli che hanno caratteristiche perfette di maturazione e di sviluppo della pourriture noble.
Il
Sauternes è prodotto prevalentemente con uva Sémillon, alla quale si
aggiunge una parte di Sauvignon Blanc e - occasionalmente - piccole
quantità di Muscadelle. Il Sémillon, molto diffuso in tutta l'area di
Bordeaux, sembra essere perfetto per la produzione di vini botritizzati,
cioè prodotti con uve affette dalla Botrytis Cinerea. Grazie alla sua
buccia sottile, il Sémillon è infatti particolarmente sensibile agli
attacchi della muffa nobile che con estrema facilità riesce a penetrare
all'interno degli acini, conferendo il tipico aspetto “arrostito”. Il
Sémillon ha tuttavia il “difetto” di tendere facilmente alla
sovrapproduzione, diminuendo drasticamente la qualità finale del vino.
Per questo motivo sono necessarie rigorose pratiche colturali così da
limitare la produzione del Sémillon e garantire livelli qualitativi
elevati. Anche il Sauvignon Blanc - molto più diffuso nella regione di
Bordeaux e presente nel Sauternes in quantità inferiori rispetto al
Sémillon - è particolarmente sensibile agli attacchi della Botrytis
Cinerea, conferendo inoltre al celebre nettare dolce di questa terra,
aromi e acidità: due qualità che rendono il Sauternes affascinante al
naso ed equilibrato in bocca.
La
ricetta ufficiale del Sauternes include anche l'uva Muscadelle,
tuttavia questa non sempre è utilizzata dai produttori nei loro vini.
Esattamente come il Sémillon e il Sauvignon Blanc, il Muscadelle è
sensibile agli attacchi della pourriture noble, una caratteristica che
nell'area di Sauternes è certamente benvenuta. A causa dei suoi aromi
intensi, il Muscadelle - quando è usato nei Sauternes - generalmente non
supera il 5%, proprio per non coprire eccessivamente le qualità
organolettiche delle altre due uve. La composizione delle uve nei vini
di Sauternes varia in accordo all'annata, le condizioni meteorologiche
e, ovviamente, le scelte e lo stile di ogni singolo produttore. In
termini generali, il Sémillon è l'uva principale e che può raggiungere
l'80% mentre la parte minore è riservata al Sauvignon Blanc e, ancora
più marginalmente, al Muscadelle. La produzione del Sauternes presenta
sempre dei rischi, esattamente come per qualunque altro vino prodotto
con uve affette dalla muffa nobile.
L'arrivo
della muffa nobile nei vigneti è sempre motivo di preoccupazione per
ogni produttore, anche per quelli che producono vini con le uve affette
da questo fungo. Il corretto sviluppo della Botrytis Cinerea per la
produzione di questi vini, richiede umidità al mattino per consentire lo
sviluppo della muffa, pomeriggi assolati e secchi per evitare il suo
eccessivo sviluppo: una condizione che non sempre si verifica. Capita
infatti che quando le condizioni meteorologiche dell'annata sono
caratterizzate da eccessiva umidità, la Botrytis Cinerea si sviluppa
eccessivamente e si trasforma in muffa grigia o, peggio ancora, in
marciume, compromettendo irreparabilmente l'intero raccolto. Altre volte
ancora, la muffa nobile si sviluppa molto tardivamente, aumentando
ulteriormente i rischi per il produttore, poiché costretti a raccogliere
le uve più tardi, con il rischio del peggioramento delle condizioni
meteorologiche - grandine e pioggia in particolare - tali da
compromettere l'intero raccolto.
I
migliori Sauternes provengono sempre da vigneti con bassissime rese per
ettaro e raccolte manualmente. In genere le uve sono raccolte in fasi
distinte, controllando i singoli grappoli nel vigneto e raccogliendo
solamente quelli che presentano le giuste qualità di maturazione e di
sviluppo della muffa nobile, lasciando invece sulla pianta i grappoli
che necessitano ancora di tempo per raggiungere la condizione perfetta
per la produzione di Sauternes. Alcuni produttori arrivano anche a
ripetere questa operazione per ben dodici volte - solitamente da ottobre
a novembre - una pratica seguita solamente dai migliori produttori. Le
uve sono quindi pigiate e il mosto è lasciato fermentare in botte. A
causa dell'alta concentrazione di zuccheri, la fermentazione risulta
difficoltosa e richiede tempi molto lunghi, spesso anche un anno. La
fermentazione si interrompe in modo “naturale”, quando la quantità di
alcol prodotta è tale da uccidere i lieviti - anche a causa della
presenza della Botrytis Cinerea - e poiché la concentrazione di zucchero
è piuttosto elevata, nel vino sarà comunque presente una consistente
quantità di zuccheri residui non fermentati. Al termine della
fermentazione, il Sauternes viene lasciato maturare in botte per circa
due o tre anni prima di essere imbottigliato.
Le
uve che non raggiungono i giusti requisiti per la produzione del
Sauternes - una condizione frequente nelle annate meno favorevoli - sono
generalmente utilizzate per la produzione di vini da tavola secchi e
commercializzati con la generica denominazione Bordeaux AOC oppure
Bordeaux Supérieur AOC. Negli anni 1980, con lo scopo di produrre vini
di maggiore qualità dalle annate meno favorevoli, in particolare quelle
eccessivamente umide, alcuni produttori hanno iniziato a utilizzare la
crioestrazione del mosto. Il processo consiste nel sottoporre le uve a
basse temperature,
generalmente -7° C. Raggiunta questa temperatura, le uve sono immediatamente pigiate evitando l'estrazione dell'acqua - nella forma di ghiaccio - aumentando quindi la concentrazione del mosto. Il risultato è simile a quello che si ottiene naturalmente in Germania e in Austria nella produzione degli icewines, quando le uve sono raccolte in inverno e con temperature inferiori a 0° C.
generalmente -7° C. Raggiunta questa temperatura, le uve sono immediatamente pigiate evitando l'estrazione dell'acqua - nella forma di ghiaccio - aumentando quindi la concentrazione del mosto. Il risultato è simile a quello che si ottiene naturalmente in Germania e in Austria nella produzione degli icewines, quando le uve sono raccolte in inverno e con temperature inferiori a 0° C.
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