mercoledì 24 maggio 2017

Château Haut-Brion: 500 anni di storia




La storia
Nel 1855, su richiesta di Napoleone III ed in vista di una presentazione dei vini della Gironda all’esposizione universale di Parigi, la Camera di Commercio di Bordeaux ha ufficialmente classificato i produttori di vino di Bordeaux, gli Château, sulla base della notorietà commerciale di ogni Domaine e sul riconoscimento della qualità dei vigneti e delle parcelle.
La classificazione fu pubblicata il 18 aprile 1855 ed è ancora oggi
in uso. Salvo un piccolo aggiornamento effettuato nel 1973 l’individuazione dei terreni maggiormente vocati è rimasta la medesima da oltre 150 anni segno tangibile della bontà delle scelte allora effettuate.
La classificazione prevede, al vertice della piramide della qualità, i premiers cru e poi, a scendere i deuxième cru fino ad arrivare ai cinquième cru.
Solo cinque Château raggiungono il vertice. Quattro sono ubicati nella regione del Medoc mentre il quinto nella Gironda, a Pessac. Si tratta di Château Haut-Brion.
Nel 3° secolo a.C. una tribù celtica di Brouges fonda la citta di Burdigala, l’attuale Bordeaux. Nel 1° secolo d.C., con la pax romana, inizia in quei luoghi l’allevamento della vite.
Il nome Haut-Brion deriva direttamente dal termine celtico briga,
collina o monte anche fortificato.
Un luogo che ancora oggi porta il nome di Haut-Brion viene identificato tra i ruscelli Peugue e du Serpent.
Si hanno notizie di come, nel 1426, Madame Johanna Faure coltivasse una vigna a Haut Mont vicino a Haut-Brion mentre l’analisi dei testi medioevali conferma il valore vitivinicolo delle Graves di Haut-Brion.
Non è sempre facile datare la nascita di un Domaine, ma in questo caso è possibile farlo: il 23 aprile 1525 un impiegato civile al Parlamento di Bordeaux sposa Jeanne de Bellon, figlia del sindaco di Libourne, che porta in dote dei terreni del lieu-dit Haut-Brion. L’acquisto, nel 1533, della casa nobile sancisce la nascita di Château Haut-Brion.
Da allora in poi le citazioni si susseguono: 1660, nel libro di cantina di Charles II re d’Inghilterra si parla di 169 bottiglie di vin de Hobriono conservate per il consumo della tavola; 1663, Samuel Pepys, politico e scrittore inglese, cita di aver bevuto a Londra un vino francese chiamato Ho-Bryan che aveva un gusto buono e molto particolare, gusto che non aveva mai incontrato.
La proprietà dello Château passa in mani diverse anche a causa della rivoluzione francese pur mantenendo, nel 1841, la stessa estensione del 1694.
I vini vengono sempre più apprezzati tanto che nel 1850 un commerciante di New Orleans si lamenta di non averne ricevuto a sufficienza per soddisfare i suoi clienti.
Oggi, dopo 500 anni di storia, il Domaine consta di 43 ettari vitati a cabernet sauvignon e a merlot (45% ciascuno) e a cabernet franc per la restante parte; la produzione annuale si attesta intorno alle 120.000 bottiglie la cui maggioranza è esportata verso i paesi asiatici.
Gli odierni proprietari, la famiglia Dillon, continuano l’importante programma di rinnovamento da loro iniziato nel 1935 con l’obiettivo di mantenere Haut-Brion al vertice dell’eccellenza.

Descrizione organolettica
Color rosso rubino impenetrabile, apre all’olfatto con iniziali note balsamiche e speziate, per poi cedere sentori di sottobosco e
ciliegia sotto spirito, china, cacao e tabacco, cenere e goudron. Al palato sorprende per freschezza e tannini vellutati, pur essendo potente è scorrevole e gustoso. Interminabile la persistenza finale dai romandi speziati e minerali. Un capolavoro! Ideale con carni pregiate arrosto, con formaggi stagionati, oppure da solo, per goderne l’essenza.

 

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