La regione Bordeaux si trova nel departemant Gironda nel
sud-ovest della Francia, dove i due fiumi Dordogna e Garonna confluiscono
nell'insenatura gironda. La posizione e il clima sono ideali per la
coltivazione della vigna e la regione è considerata una delle più importanti
del mondo per la produzione di vini rossi di qualità. Propabilmente furono i
romani i primi a piantare la vigna a Bordeaux, e il primo a descrivere la zona
fu il poeta Ausonius (310-393 d.c.). Egli è anche il primo vignaiolo bordolese
che conosciamo, con il suo quarto ettaro di vigneto vicino al fiume garonna. Ha
inoltre assegnato il proprio nome al prestigioso vigneto chateau Ausine nel
St.-Emilon. Nei secoli successivi all'epoca romana abbiamo poche testimonianze
del bordeaux e della sua viticoltura, ed è solo nel XII secolo che la
viticoltura decolla. Nel 1200 c'erano vigneti nel Bourg, nel Blaye, nella bassa
Dordogna e nella valli del fiume Garonna. Il Graves era già allora una zona
viticola importante, dove pape-clemant è il vigneto più antico della zona. A
quei tempi, il Medoc era ancora una palude, e solo verso la metà del '600 fu
bonificata dagli olandesi, che in questo modo crearono i presupposti per i
nobili vini 1er cru di Medoc.
Il commercio del vino: si può dire che l'epoca di grandezza del Bordeaux
inizia quando Eleonora di Aquitania nel 1152 sposa Enrico Plantagenete
(divenuto poi Enrico II), unendo il sud-est della Francia con l'Inghilterra e
favorendo così, in misura notevole, l'esportazione dei vini Bordeaux in Inghilterra,
dal momento che i vini, all'unificazione con l'Inghilterra furono esonerati dai
dazi doganali. Nel 1453 dopo la guerra dei 100 anni Bordeaux ritornò ad essere
francese con ripercussioni negative per il commercio. I commercianti inglesi
furono costretti a installarsi fuori le mura di Bordeaux, e scelsero di
stabilire la loro attività nelle vicinanze della certosa sulla riva della
garonna. E' proprio qui, sul Quai des Chartrons, nome derivante dall'antico
monastero, che si trovano tuttora le ditte Hanappier, Scroder&Schyler e
tante altre. Con il passare degli anni, i commercianti di vino ebbero un ruolo
sempre più importante. Dal momento che tanti di loro, inglesi, tedeschi,
olandesi e persino scandinavi facevano in modo di esportare i vini migliori verso
i propri paesi, raramente i vini di Bordeaux trovarono la strada di Parigi.
Oggi i vini di Bordeaux sono venduti a prezzi molto alti, perché la domanda
supera di gran lunga l'offerta. Perfino i vini venduti en primeur (vini ancora
in botti) hanno prezzi notevoli, anche se meno elevati dei vini imbottigliati.
Classificazioni:Medoc: In vista dell'esposizione mondiale di Parigi
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Chateau Latour |
del
1855, furono classificati i migliori vini del dipartimento della Gironda: Medoce
Sauternes. Per la classificazione , ci si basava sulle quotazioni dei vini. Le
altre denominazioni furono date molto più tardi. I migliori chateau furono
divisi in 5 classi, i cru classés. Solo 4 degli chateau ebbero la prima
classificazione, 1er cru classé: châteaux Latour e châteaux Lafitte nel comune
di Pauillac, châteaux Margaux nel comune di Margaux e un vino bianco dal
distretto di Graves, chateau Haut-brion. Quest'ultimo godeva, da molto tempo,
di un'ottima reputazione all'estero. Inoltre era considerato uno dei migliori e
più cari vini del Bordeaux e per questo era naturale classificarlo. malgrado
fosse del Graves, come uno dei 4 primi cru classé. Questa classificazione è
tuttora,in linea di massima, in vigore. I tentativi di revisione, hanno
incontrato una resistenza compatta da parte dei propretari degli chateau. Solo
Philippe de Rothschild è riuscito a ottenere un cambiamento, quando il suo
chateau Mouton-Rothschild avanzò dal 2eme cru classé a cru classé nel
1973. Oggi i1er cru sono quindi aumentati da 4 a 5 e le case vinicole che possonocontare
la classificazione cru classé dal 5eme cru classé al 1er cru classé
sono,complessivamente sessantadue. Nel Medoc ci sono, anche diversi produttori
molto buoni che non hanno ottenuto la denominazione cru classé, ma che invece
hanno la denominazione cru bourgeois. Oggi, se si dovesse rifare la
classificazione, tanti di loro sarebbero classificati cru classé.
Sauternes: I suoi vini dolci furono divisi in due classi nel 1855
all'esposizione mondiale di Parigi: 1er cru classé e 2eme cru classé e, con
châteaux d'Yquem in una classe tutta per sé,
1er cru superieur (alle volte si può anche vedere la dicitura 1er grand cru
classé).
Graves: I rossi e i bianchi della Graves sono stati classificati solo
nel 1953, con una revisione nel 1959. Oggi sono 13 le case vinicole per i rossi
e 10 per i bianchi che hannoottenuto la classificazione cru classé, delle quali
sette producono sia rossi che bianchi. Tra questi si trova Haut-Brion, che
naturalmente è stato classificato anche nel Graves.
St.-Emilion: nel 1958 furono fatte le prime classificazioni di una
ottantina di vini di Emilion, in seguito revisionati 3 volte, nel 1969, 1985 e
1996. Due proprietà sono classificate come 1er grands crus classées, classe
A:château Cheval blanc e château Ausone, seguiti da 11 1er grands crus
classées, classe B. Nell'ultima revisione, sessantotto tenute hanno ottenuto lo
status di grands crus classées. Ogni anno esiste anche la possibilità, per un
centinaio di produttori non classificati, di richiedere di poter aggiungere
grands crus al proprio nome.
Pomerol: non ha una classificazione, ma non ufficialmente si considera
château Petrus come il numero 1, seguito da una dozzina di produttori che
competono per posizionarsi subito dopo. Altri château importanti sono:
L'Evangile, La Conseillante, Trotanoy, e Vieux château Certan.
Clima: grazie alla vicinanza dell'atlantico, Bordeaux ha un clima
marittimo con inverni miti ed estati abbastanza fresche. La pineta lungo il
mare a nord-est protegge la zona dai venti. Luglio è il mese con più ore di sole,
ma agosto è il mese più caldo. Le precipitazioni possono, di tanto in tanto,
essere abbondanti.
Terreno: dai tempi preistorici i fiumi Dordogna e Garonna, che si
riversano nellaGironda, hanno portato pietre, breccia e sedimenti dal massiccio
centrale e dai Pirinei. Tutto questo si è man mano sparso sulle rive piane di
Bordeaux, in particolare nel Graves e nel Medoc. Non ha terre fertili. Lo
strato superficiale è sottile e coperto di breccia, graves, ma gli strati
profonndi sono ricchi di minerali.
Il terreno nella zona è, comunque molto variabile e i singoli vigneti offrono
condizioni molto diverse per produrre vini di qualità, in relazione alla
profondità del terreno, alla capacità drenante ecc. Si dice a Bordeaux che:
"il castello deve vedere il fiume", e, in effetti, dai vigneti
migliori, da qualche punto, si vede sempre l'acqua. Ma nelle zone adiacenti ai
fiumi o sulle rive della gironda, le palus, il terreno è troppo pesante e
fertile per essere adatto ai vini di pregio.
Vitigni: i vitigni per i vini rossi sono cabernet sauvignon, cabernet
franc, merlot, malbec e petit verdot. Le differenze tra i vari castelli e
distretti, dipendono in grande misura dalle proporzioni tra questi vitigni. Il
cabernet sauvignon domina nel Medoc, e nel Graves, mentre il merlot è il
vitigno più importante nel St. Emilion e Pomerol. Il Vitigno che più si associa
al Bordeaux è il Cabernet Sauvignon un vitigno con acino piccolo (che
contribuisce con tannini e coloranti) e con un carattere molto spiccato di
ribes nero e legno di cedro. Maggiore è la percentuale di cabernet sauvignon in
un vino, e più tannino e più colorato sarà, occorrerà pertanto, più tempo prima
che sia pronto da bere.
Merlot:è il vitigno più coltivato nel Bordeaux, in forte incremento
negli ultimi anni. Le ragioni di questo aumento sono economiche. Il merlot
matura prima e non deve essere affinato così a lungo come il cabernet
sauvignon. Il merlot da dei vini morbidi e generosi che non hanno bisogno di
una lunga maturazione, ma può raggiungere vera grandezza come nello châteaux
Petrus.
Cabernet franc: ha molto in comune con il suo parente cabernet
sauvignon. Ci si trova abbondante il tipico profumo di legno di cedro, ma il
sapore fa pensare più alle foglie del ribes nero che alle bacche, ed è più
erbaceo con toni di peperone verde. Cabernet franc ha acini più grandi rispetto
al cabernet sauvignon e i vini sono spesso meno densi. Non si deve comunque
commettere l'errore di considearlo inferiore al cabernet sauvignon. Lo châteaux
Cheval Blanc con il suo 60% di cabernet franc ha ampliamente dimostrato il
contrario.
Il Malbec: è usato qualche volta nel Bordeaux per dare colore e tannini
ai vini. Malbec è famoso per essere il vitigno dei vini neri della Cahors.
Petit Verdot: ha una buona acidità e tannini nobili, contribuendo così
alla sua qualità e longevità.
Carmenere: è, oggi quasi dimenticato nel Bordeaux, mentre, ultimamente,
sta destando molto interesse in Cile.
Sémillon: vitigno bianco, è l'ingrediente più importante nei vini di
Sauternes, perché è facilmente attaccato dalla muffa nobile. Il profumo ricorda
la lanolina e può qualche volta dare luogo a vini un pò troppo grassi con
acidità bassa. Per questo sono spesso abbinati con Sauvigno blanc, che al
contrario ha un profumo intenso e buona acidità. Nel Graves dove ultimamente si
tende a produrre vini freschi e di buona acidità, la percentuale di sauvignon
blanc è aumentata sensibilmente e si fanno sempre più vini con sauvignon blanc
in purezza.
Muscadelle: ha, come si intuisce dal nome, un profumo evidente di
moscato e, se aggiunta in piccola percentuale al Sauternes, controbuisce con un
tocco speziato.
Ugni blanc (trebbiano) e Colombard sono usati principalmente per vini da
tavola.
Zone Viticole Bordolesi
MEDOC:A nord della città di Bordeaux, su una penisola tra
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Medoc |
l'atlantico e
l'insenatura della Gironda, si trova il Medoc, un distretto che i romani non
consideravano adatto alla viticoltura. Oggi la situazione è completamente diversa,
e buona parte dei vini più prestigiosi del mondo sono prodotti nel Medoc, mentre
la produzione dei vini bianchi è pressappoco inesistente. Il distretto è diviso
in due sottozone: nel sul Haut Medoc, la zona più gande; nel nord Médoc
(prima chiamata Bas-Médoc, ma i coltivatori hanno preferito far cadere il Bas,
in quanto leggermente dispregiativo). Il miglior terreno del médoc è costituito
dalla breccia che si trova soprattutto nell'Haut Medoc. Avvicinandosi alle rive
il terreno diventa molto fertile e meno adatto alla viticolturadi qualità. I
vini che ne derivano sono di conseguenza più semplici. I produttore in queste
aree sono spesso grandi tenute, chateau, spesso di proprietà di multinazionali.
Così, per esmpio, nel 1983, lo chateau Lagrange fu venduto alla grande impresa
giapponese Suntory che commercia in vini e superalcolici, la quale ha
realizzatouna grande ristrutturazione delle cantine e un ampliamento dei
vigneti. Il risultato, anche su questi terreni argillosi, è stata una migliore
qualità. Haut Medoc a sua volta si divide in comuni, dei quali sei hanno una
propria appellation controllèe. Dal nord al sud sono:
St.-Estèphe: qui al nord, il terreno è abbastanza ricco di argilla, che
contribuisce a dare vini corposi, quasi rustici. A sud verso il confine con il
Pauillac, dove i terreni brecciosi e ben drenati dominano, si producono una
serie di ottimi vini, come per esempio Cos d'Estournel e Montrose (2éme cru),
Lafont Rochet (4éme cru) e, inoltre,Marbuset, Ormes-de Prez e Haut Marbuzet,
tutti qualificati cru bourgeois. Il comune ha complessivamente cinque cru
classé, ma senza l'onore di un 1er cru classé.
Pauillac:puo vantare tre 1er cru classé: Latour, Lafite-Rotschild e
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Chateau Lafitte |
Mouton-Rotschild. Questo comune è da tanti considerato la massima espressione
del Bordeux per i suoi vini severi e di grandissima concentrazione estruttura. Qui
si trovano inoltre, le più alte percentuali di cabernet sauvignon, ma i vini
non diventano mai gonfi o esageratamente sontuosi, ma meravigliosamente
eleganti ed equilibrati. Pauillac ha, perfino diciotto cru classé.
St.-Julien:è situata a sud di Pauillac. Qui non ci sono produttori con
la 1er cru, ma un gran numero di ottimi chateau, di cui 11 con vini che possono
essere classificati una via di mezzo tra i vini di Pauillac e i vini di
Margaux. Da ricordare: Leoville-La -Cases, Gruaud-Larose e Ducru-Beaucaillon,
come anche Saint -Pierre.
Margaux: i suoi vini sono famosi per la loro finezza ed eleganza e tutti
i produttori godono della luce riflessa della 1er cru Château Margaux,
che è anche famoso per il suo bianco, Pavillon Blanc duChâteaux Margaux. La denominazione
Margaux include anche parti dei comuni di Arsac, Cantenac, Labarde e Soussan e
ha il numero più altp di cru classé dell'Haut-Medoc, 21 produttori.
Listrac e Moulis: non sono così conosciuti come gli altri e non hanno
cru classé, ma questo non significa che non producano diversi ottimi vini con
un bon rapporto prezzo qualità, come per esmpio Chasse-Spleen, Clarke,
Maucaillou, Fourcas-Dupré e Fourcas-Hosten. I produttori di questi due comuni
possono, quindi, solo mettere AOC Haut Medoc in etichetta.
GRAVES: a sud della città di Bordeaux si trova
la vasta zona viticola di Graves, che in francese significa breccia. Questo è
l'unico distretto bordolese, ugualmente famoso per i vini bianchi come per i
rossi. Ed è qui che è nato il così detto clairet. Questo vinum clarum, un vino
che si potrebbe paragonare a un rosato moderno, si produceva attraverso un
contatto con le bucce molto breve. Il più antico produttore del Graves è
Pape-Clement, ma il più famoso è senza dubbio, Haut Brion, che già nel 1663 fu
lodato da Samuel Pepy e apprezzato dal presidente americano Thomas Jefferson
alla fine del 700. A partire dal 1987 i migliori comuni hanno diritto ad una
propria denominazione. I vini rossi di questa zona hanno molto in comune con i
vini del Medoc, ma il carattere è un pò più caldo, con toni di terra, stalla e
un pò di spezie. I più famosi sono: Haut -Brion, La Mission Haut-Brion e
Domaine de Chevalier. Verso la metà del 1900, i vini bianchi avevano un pò di
zucchero residuo, ma dal momento che si usava interrompere la fermentazione con
l'aggiunta di anidrite solforosa, avevano spesso un sentore di zolfo. I vini
moderni del Graves sono di uno stile molto differente. Ora si punta su dei
bianchi puliti, freschi e affinati in botti di legno, con una percentuale più
alta di Sauvignon blanc e con un uso parsimonioso di zolfo. Tran i migliori
vini bianchi troviamo: ancora Haut-Brion, Laville Haut-Brion, Couhins-Lurton,
Domaine de Chevalier, Carbonnieux e altri.
SAUTERNES:Nel distretto di Graves si trovano 5
comuni che
hanno diritto alla denominazione Sauternes per i loro vini bianchi
botrizzati:Barsac Bommes, Fargues, Preignac e Sauternes. Il comene si Barsac
può inoltre,utilizzare la denominazione AOC Barsac. Questi vini bianchi
botrizzati richiedono, quasi un capitolo a sé. Ci sono tante leggende che
raccontano come ebbe inizio la vinificazione di uve attaccate
dalla muffa nobile. Tutti hannno un tema comune:la vendemmia fu ritardata e le
uve si erano ammuffite. E da questi piccoli, brutti chicchi ammuffiti si
ricavava, poi un nettare quasi divino.
La Botrytis cinerea:richiede condizioni mesoclimatiche molto particolari per
evolversi nella cosiddetta muffa nobile sulle bucce delle uve. La mattina, i
vigneti si devono ammantare di nebbia e nel pomeriggio il sole deve asciugare
tutta l'umidità e, con il suo calore, favorire la maturazione dei grappoli.
Senza questo mix di umidità e calore, c'è il rischio che la muffa non si
sviluppi nel modo desiderato. La muffa nobile , perforando la buccia dei
chicchi, fa si che quasi il 50% dell'umidità dell'uva evapori. In questo modo
il succo si concentra e il grado zuccherino aumenta. Una parte dello zucchero
si trasforma in glicerina che contribuisce a dare la sensazione di rotndità al
vino. Si formano anche acidi arganici, destrina nonché diversi enzimi. La muffa
modifica inoltre, la composizione delle uve, consumando i cinque sesti degli
acidi e i due terzi degli zuccheri. Raramente la muffa nobile si sviluppa in
modo uniforme nei vigneti. La vendemmia può, perciò durare diverse settimane.
Si vendemmiano solo i chicchi che hanno raggiunto lo stadio giusto di muffa
nobile e, quindi, bisogna ripassare i vigneti diverse volte, i cosiddetti
tries.Nelle annate buone possono bastare da due a tre tries, ma nelle annate
sfortunate capita, cha a châteaux d'Yquem, di dover fare da dodici a tredici
tries. Altri problemi possono emergere nella vinificazione. Il grado zuccherino
altissimo, in combinazione con la mancanza di nutrimenti (che sono stati
consumati dalla botrite) fa si che i lieviti si disidratino e la fermentazione
avvenga con difficoltà richiedendo tempi lunghi. Questo, d'altra parte, risulta
in vini molto complessi. Nonostante la fermentazione difficoltosa, può capitare
che i Sauternes raggiungono i 14-15% di alcol con 50-120 g/l di zzuccheri residui.
Sempre più spesso gli châteaux, in questo distretto, producono anche dei vini
bianchi secchi, spesso con le uve che non hanno raggiunto un grado zuccherino
sufficiente per fare il Sauternes e spesso con un'alta percentuale di Sauvignon
blanc. Il vino secco di châteaux d'Yquem si chiama semplicemente "Y",
châteaux Guirauds ha chiamato il suo "vin blanc sec G" e quello di
Rieussecs "R de châteaux Rieussecs".
ST.-EMILION:sulla riva destra della Dordogna si
trova un altro famoso distretto da vino rosso, St.-Emilion. I primi vigneti
furono
impiantati dai romani,e il famoso châteaux Ausone prese il nome dal
poeta romano, Ausonius.La citta pittoresca di St.-Emilion,situata su una
collina con vista sui pendii verso il fiume, è circondata dai vigneti. Qui, le
tenute non sono grandi e imponenti come nel Medoc, e i propretari abitano
spesso nei loro castelli tutto l'anno. Castelli famosi come Cheval blanc e
Figeac capeggiano la lista dei produttori. I terreni del distretto sono molto
disomogenei. Grosso modo, si possono dividere in due gruppi: cotes e graves.
Con il termine cotes si indicano i terreni sui pendii dell'altopiano dove si
trova la città, e dove troviano un grande numero di châteaux cru classée. Si
ritiene che i vini cotes abbiano un grande corpo e che si evolvono velocemente.
Mentre i terreni chiamati graves che includono la zona vicino a Pomerol,
consistono come indica il nome, di uno strato di breccia che poggia su uno
strato di sabbia grossolana. Questa suddivisione non tiene però conto dei
terreni sabbiosi che coprono la maggior parte del distretto tra la città
St.-Emilion e Pomerol e, neanche del terreno fertile sull'altipiano che
sovrasta le cotes. E, inoltre, tante tenute si estendono sui diversi tipi di
terreno. Infine, anche altri fattori influiscono sulle caratteristiche dei
vini. I vini St.-Emilion sono spesso descritti come rotondi, vigorosi, densi e
bisognosi di un lungo invecchiamento nel legno, ma in confronto con i vini del
Medoc sono più morbidi e accessibili grazie all'uvaggio, dove dominano il
cabernet franc e il merlot. Nell'ultimo decennio, alcuni produttori innovativi
hanno cominciato a produrre vini di grande qualità, applicando tecniche
rigorose, come bassissime rese, potatura severa, vendemmia e diraspatura a
mano,fermentazione e affinamento in botti di rovere nuove. Così sono nati vini
come Valandraud, Angelus (1er grand cru classé dal 1996),
Tertre-Rotebouef, Berliquet e Mondotte, che si distinguono per vigore e
concentrazione. A nord-est del distretto si trovano i satelliti di St.-Emilion:
Lussac St.-Emilion, Montagne St.-Emilion (dove è incluso anche Parsac
St.-Emilion), Puisseguin St.- Emilion e St.-Georges St.-Emilion. Prima i vini
di questi distretti si vendevano come St.-Emilion, ma dal 1936 hanno ricevuto
proprie denominazioni, più che altro per proteggere i vini più blasonati dei
castelli di St.-Emilion.
POMEROL: A nord-ovest di Libourne, si estende
Pomerol, un distretto di soli vini rossi. Qui domina il vitigno merlot e i vini
sono vellutati, ampi e sapidi quando sono al meglio. In confronto al cabernet
sauvignon, il merlot da dei vini più fruttati, che maturano prima. Anche nel
Pomerol il terreno è molto vario e le proprietà migliori si trovano nell'angolo
nord-ovest del distretto, dove il terreno, che è un'estensione di St.-Emilion,
è composto da un misto di sabbia e breccia poggiante su uno strato di rocce
ferrose (in Francia chiamate crasse de fer). Nel cuore di questa zona si trova
il più prestigioso castello di Pomerol, châteaux Petrus, i cui vini
superconcentrati sono fatti sotto la guida di Christian Moueix. L'altissima
qualità del vino dipende da una combinazione tra potatura severa e diradamento
dei grappoli, 180 raccoglitori che aspettano solo il comando per incominciare
al momento giusto la raccolta delle uve di Petrus, la fermentazione malolattica
svolta contemporaneamente alla fermentazione alcolica, e infine l'affinamento
per 18-24 mesi in barriques nuove. Inoltre, Petrus si trova sul terreno
migliore di tutta Pomerol (si potrebbe parlare di microterreno). L'annata 1998
en primeur riscuoteva un prezzo di 650€, prezzo destinato a salire negli anni.
Notevolmente meno costosi sono i vini dell'appelation Lalande de Pomerol, che
si estende verso nord da Pomerol. Ma anche se questi vini sono buoni, non
raggiungono la qualità dei grandi comuni confinanti.
FRONSAC, BOURG e BLAYE: Le altre zone sulla riva destra sono:
Fronsac Bourg e Blaye dove si producono grandi quantitativi di vino. Anche se
la qualità non si può lontanamente confrontare con quella di Pomerol e di St.-Emilion
sono, comunque, vini onesti, ben fatti, con un buon rapporto prezzo/qualità.
Fronsac, dove si producono solo vini rossi, è considerata la zona più
promettente.
ENTRE-DEUX-MERS: Tra i fiumi Dordogna e Garonna si
trova una zona, che con una certa presunzione, si chiama Entre-Deux-Mers (tra
due mari). Qui si producono sia vini rossi che bianchi, ma la
denominazione Entre-Deux-Mers vale solo per i bianchi. Questa zona è stata, a
lungo conosciuta per la produzione di vini piatti, troppo solfitati, ma ora si
è cominciato a fermentare i mosti a temperatura controllata e i vini sono
diventati molto più freschi e leggeri. Un buon esempio di questa tendenza è lo
châteaux Bonnet di André Lurton. I vini rossi vengoono venduti sotto diverse
denominazioni, tra le quali Cote de Bordeaux e Primiére Cote de Bordeaux sono
le più frequenti. Nel Cadillac, Loupiac e Saint Croix du Mont si producono vini
dolci con una parte di uva botrizzata.
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